Spread alto, il governatore di Bankitalia Visco contro governo Lega-M5S!

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Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco è intervenuto all’Aaron Institute a Herliya in Israele dove si è soffermato sul debito pubblico italiano e dell’innalzamento del differenziale Btp-Bund. Vediamo insieme le sue dichiarazioni.

Le dichiarazioni di Ignazio Visco sull’innalzamento spread

In questi giorni di tensione dovuti innalzamento dello spread, nel suo intervento il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha lanciato allarme nei confronti del governo italiano guidato da Lega e M5S che sembrerebbe proprio ignorare alcuni pericoli ai quali stanno esponendo il nostro sistema-Paese.

Lo spread italiano “è sopra 270 punti base, più del doppio del livello di inizio 2018, prima delle elezioni politiche” e l’alto livello del debito “espone l’Italia alla volatilità del mercato finanziario” ha detto Ignazio Visco. “Una credibile strategia di ridurre il livello del debito nel medio termine non può più essere rinviata”, ha sottolineato il governatore di Bankitalia, anche perché “se l’aumento degli interessi persiste peserà inevitabilmente sul costo del debito“.

“Secondo le nostre indagini, – ha proseguito – le condizioni di credito si sono irrigidite, specialmente per le piccole imprese, in seguito all’aumento dei costi di raccolta bancaria e al peggioramento delle previsioni economiche. Nel lungo periodo”, e questo “colpirà l’economia reale“.

E ancora ha spiegato il governatore Ignazio Visco “il peggioramento delle prospettive internazionali ha anche un forte impatto negativo sull’economia italiana” e “l’attività economica si è progressivamente indebolita nel 2018, registrando una esile contrazione nella seconda metà dell’anno“. Secondo il governatore di Bankitalia “la speranza è che, dopo le prossime elezioni europee, si ristabiliranno le condizioni per riprendere l’agenda delle riforme“. E infine Visco ha dichiarato: “L’Italia deve migliorare il suo sviluppo economico” e mantenere “un impegno credibile su un percorso di graduale ma significativa riduzione del debito”.

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