Scuola: l’intervento del ministro Speranza sulla riapertura

Roberto Speranza, ministro della salute

Roberto Speranza, ministro della Salute, a Che tempo che fa – come riporta anche il sito dell’agenzia Adnkronos – si esprime così sulla decisione di riaprire la scuola, dal 7 aprile, anche in zona rossa fino alla prima media: “Abbiamo deciso di riaprire la scuola, siamo consapevoli che c’è un elemento di rischio in questa scelta. Ma abbiamo deciso di investire il nostro tesoretto sull’architrave del nostro Paese”.

Oggi, con gran parte dell’Italia in zona arancione, otto studenti su dieci tornano in aula. “Sono state somministrate 13 milioni di dosi e la curva dell’epidemia ha dato primi segnali di calo. Il Governo ha fatto una scelta che io difendo con forza e che rivendichiamo nella nostra collegialità. Grazie alle misure adottate tra marzo e aprile abbiamo accumulato un piccolissimo tesoretto e abbiamo scelto di investirlo sulla scuola, un pilastro della società italiana che ha pagato un prezzo altissimo in questi mesi”.

L’indice rt si abbassa!

Il Governo – ha proseguito Speranza – vuole provare ad avere due mesi di scuola in presenza per consentire ai nostri figli di assaporare il piacere di frequentare le lezioni in presenza. Tutti i dati che abbiamo ci dicono che non ci sono problemi nelle aule, ma sono legati ai movimenti”. Sarebbe un errore riaprire tutto in maniera frettolosa. “Sono stato accusato di essere ultrarigorista e di chiudere tutto“. E ancora:  “Ora, nella seconda metà della primavera, puntiamo sulle misure che sono riuscite e piegare la curva – da tre settimane l’indice Rt si abbassa – e puntiamo sulla vaccinazione. Abbiamo bisogno di attenzione e gradualità, senza bruciare le tappe e senza vanificare i sacrifici”, dice Speranza.

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