Scuola, le modalità del rientro a settembre!

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Nella riapertura scolastica sono previsti turni differenziati, lezioni in aula anche il sabato e on line, e l’educazione civica. Saranno i presidi, con ampia discrezionalità, a decidere le modalità di studio. Non si parla di mascherine e plexiglas nel testo, solo visiere per le maestre delle materne. Non sono previsti più insegnanti. Si parla però di ampliare l’offerta formativa in nuovi spazi.

Si legge infatti in una bozza del Piano scuola 2020-2021, riportata dal sito di Rai News: “Per la più ampia realizzazione del servizio scolastico nelle condizioni gli Enti locali, le istituzioni pubbliche e private variamente operanti sul territorio, le realtà del Terzo settore e le scuole si impegnano a sottoscrivere specifici accordi, quali ‘Patti educativi di comunità’“.

Principio di sussidiarietà

E ancora: “Il coinvolgimento dei vari soggetti pubblici e degli attori privati, in una logica di massima adesione al principio di sussidiarietà e di corresponsabilità educativa, avviene attraverso lo strumento della conferenza di servizi prima richiamato. Dando così attuazione a quei principi e valori costituzionali, per i quali tutte le componenti della Repubblica sono impegnate nell’assicurare la realizzazione dell’istruzione e dell’educazione, e fortificando l’alleanza educativa, civile e sociale di cui le istituzioni scolastiche sono interpreti necessari, ma non unici, tale conferenza è convocata dall’Ente locale di riferimento allo scopo di individuare finalità, obiettivi, ruoli e compiti, attività e azioni, utilizzo di risorse e compartecipazioni, modalità di valutazione e monitoraggio in specie per: favorire la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, cinema, musei, al fine di potervi svolgere ulteriori attività didattiche o alternative a quelle tradizionali comunque volte a finalità educative – si aggiunge – creare le condizioni per la presenza a scuola o negli altri spazi esterni di personale educativo responsabile di attività integrative o alternative alla didattica, anche inerenti al terzo settore (ad es. le associazioni sportive dilettantistiche), ad associazioni musicali, teatrali, artistiche in generale. Tale personale va coinvolto non solo nei contenuti di queste attività ma anche nella responsabilità connessa ai compiti di sorveglianza e vigilanza degli alunni“.

Diverso frazionamento del tempo

Oltre a ciò, si legge ancora nella bozza: “Le istituzioni scolastiche avranno cura di garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, ferma restando l’opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale“. Inoltre “Gli strumenti di autonomia didattica e organizzativa possono consentire un diverso frazionamento del tempo di insegnamento, più funzionale alla declinazione modulare del tempo scuola anche in riferimento alle esigenze che dovessero derivare dall’effettuazione, a partire dal 1 settembre 2020 e in corso d’anno 2020-2021, delle attività relative ai Piani di Apprendimento Individualizzati (PAD e ai Piani di Integrazione degli Apprendimenti (PIA) di cui all’OM 16 maggio 2020, n. 11″.

I presidi bocciano la bozza!

Tuttavia, secondo i presidi, il Piano Scuola “non contiene indicazioni operative né definisce livelli minimi di servizio ma si limita ad elencare le possibilità offerte dalla legge sull’autonomia, senza assegnare ulteriori risorse e senza attribuire ai dirigenti la dovuta libertà gestionale”. Così i presidi della ANP, guidati da Antonello Giannelli, bocciano le Linee guida sulla ripresa a settembre della scuola che devono avere il via libera domani in Conferenza Stato-Regioni.

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