Scuola, l’autogestione degli studenti non è reato!

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RomaLa Procura della Repubblica ha chiesto di archiviare tutta una serie di inchieste sulle scuole occupate dagli studenti nella capitale perché i ragazzi “devono essere considerati soggetti attivi della comunità scolastica e partecipi alla sua gestione”. In altri termini, per i pm le occupazioni studentesche, che si sono verificate in questi mesi di Dad, non costituirebbero interruzione di pubblico servizio.

Questa presa di posizione è in contrasto con varie sentenze della Cassazione. Se gli studenti prendono possesso delle aule e autogestiscono gli spazi scolastici, secondo la Procura di Roma, stanno solo esercitando un diritto, quello di “riunione e manifestazione” garantito dalla Costituzione. Così riporta il “Messaggero”, citato dal sito tgcom24.mediaset.it, la richiesta presentata dai pm al gip di archiviare le diverse inchieste sulle occupazioni degli edifici.

Un diritto da garantire!

Nel chiedere l’archiviazione, la Procura dichiara che “l’esercizio dei diritti di riunione e manifestazione del pensiero garantiti dalla Costituzione cessa di essere legittimo solo quando travalichi nella lesione di altri interessi costituzionalmente tutelati, con modalità di condotta che esorbitino dal fisiologico esercizio dei diritti”. E, secondo i pm romani non è questo il caso delle ragionevoli proteste, in cui il diritto allo studio sarebbe comunque garantito con lezioni autogestite, didattica alternativa e attività culturali.

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