Scuola, il ministro Bianchi per la riapertura in presenza, mentre incombe la quarta ondata

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Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nel corso del Question time del 15 luglio al Senato, ha detto “Come Ministero siamo per la scuola in presenza, durante la seconda ondata pandemica abbiamo tenuto gli studenti della primaria a scuola e ridotta al minimo la DAD. I dati Invalsi ci mostrano che questo continuo insistere sulla presenza aveva ragione e stiamo lavorando per questo” e ha aggiuntoto “ricordo però che nel Sostegni bis le scuole avranno 350 milioni per misure di intervento per sicurezza ambienti specifici e 60 milioni per paritarie. Altri fondi a enti locali per creare nuovi spazi per la didattica“.

Oltre a ciò nel “Sostegni bis abbiamo richiesto ulteriori risorse per quanto riguarda gli incarichi temporanei per il personale ATA e per il personale docente. Noi tutti ci auguriamo di essere in fondo a questo lungo tunnel, però ci dobbiamo predisporre, lo stiamo facendo e lo abbiamo fatto“. Infatti “con il Ministero delle Infrastrutture e con il Ministero degli Interni, nel “Sostegni bis” abbiamo stanziato 450 milioni per potenziare i servizi aggiuntivi di trasporto scolastico e previsto la possibilità per gli Uffici Scolastici Regionali di stipulare direttamente convenzioni con operatori economici esercenti il servizio di trasporto”.

Il piano vaccinale!

E ancora: “Le scuole potranno inoltre accedere a un fondo di 50 milioni destinato a finanziare anche i piani per gli spostamenti casa-scuola-casa del personale scolastico e degli studenti. Su questo rimane attivo quello strumento fondamentale che sono i tavoli prefettizi“. Sui vaccini ha detto: “Il piano vaccinale ha un ruolo importante”.

In effetti “Per il personale docente siamo prossimi all’80%. Per quanto riguarda il superamento di queste soglie di vaccinazione, io ovviamente faccio appello perché tutti i ragazzi si possano vaccinare. È un appello che sto facendo. E queste sono anche le considerazioni che noi abbiamo chiesto al CTS, dal quale stiamo attendendo l’atto definitivo, ma – così conclude Bianchi – questo è il modo con cui noi stiamo affrontando questa situazione“.

Intanto la variante Delta ormai è realtà ed è per questo che si pensa, in base agli ultimi dati, che entro fine agosto la mutazione covid sarà praticamente prevalente. E dopo l’estate, come abbiamo appena visto, ci dovrebbe essere la ripresa delle lezioni in presenza. Ecco che allora, come riporta il sito Orizzontescuola.it, si vuole intervenire per tempo in Italia, dal momento che la maggior parte degli effetti sono attualmente sotto i nostri occhi negli altri Paesi d’Europa.

Questo vale soprattutto per la Gran Bretagna, dove variante la Delta ha già avuto un picco. Secondo dati a disposizione dell’esecutivo, attraverso uno studio di cui ci dà contezza il Corriere della Sera, senza un monitoraggio e un tracciamento adeguato, in Italia a fine luglio si potrebbe arrivare a tremila nuovi positivi ogni giorno per raggiungere il 30 agosto un numero di casi che potrebbe oscillare tra gli ottomila e gli undicimila.

L’insidia della trasmissione familiare!

Il ritorno a scuola inserito in questo contesto non fa che rendere tutto molto più complicato: anche perché il vero rischio oggi “riguarda i più giovani: l’analisi dei dati dimostra infatti che ‘la virulenza colpisce maggiormente la fascia di chi ha tra i 12 e i 24 anni e ancor di più gli under 12 che non possono essere vaccinati’. Il pericolo deriva dal fatto che in questi casi ‘il virus si presenta in forma lieve o asintomatica’. E questo – sottolinea lo studio cui abbiamo accennato sopra – aumenta l’insidia della trasmissione in ambito familiare“.

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