Scuola: i voti della Maturità capovolgono la classifica dell’Invalsi!

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Quest’anno, per la prima volta, gli studenti italiani possono conoscere il proprio livello di preparazione testato dalle prove Invalsi in italiano, matematica e inglese, confrontandolo con i risultati del nuovo Esame di Stato. In realtà, si tratta solo in parte di un’operazione legittima: ambiti, modalità e obiettivi di valutazione sono piuttosto differenti tra loro. Se l’Invalsi si occupa di monitorare «conoscenze e abilità degli studenti e qualità complessiva dell’offerta formativa», per ridurre la dispersione e quantificare il livello di apprendimento degli studenti in uscita dalle scuole italiane, il voto della cosiddetta “maturità” tiene soprattutto conto dei risultati raggiunti dallo studente al termine di un percorso di crescita individuale. Eppure, la tentazione di mettere a paragone gli esiti delle due prove è forte: studenti e analisti si trovano di fronte a dati poco coerenti, spesso addirittura in apparente contrasto tra loro.

La “rivincita” delle scuole del Sud.

Infatti, oltre a un generale miglioramento dei risultati (aumentano i voti superiori ai 70/100 e i 100 e lode, oltre al numero di ammessi all’esame e di diplomati, con percentuali ormai prossime al 100%), i dati attestano una resa nettamente migliore degli studenti meridionali, con il primato di 100 e lode in Puglia, Calabria e CampaniaOra, si tratta proprio di quelle regioni che avevano denunciato la peggiore preparazione rispetto agli standard valutati dall’Invalsi: ad esempio, più della metà degli studenti calabresi non aveva raggiunto la soglia di sufficienza in nessuna delle discipline coinvolte dai test, al punto da far dire agli esperti dell’Istituto: «è come se in Calabria uno studente su quattro non fosse andato a scuola». Come sempre, la verità sta nel mezzo, ed è rassicurante constatare che la realtà della scuola italiana smentisce tanto le previsioni catastrofiche quanto i facili entusiasmi.

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