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Home Politica ed Economia

Scuola, botta e risposta fra presidi e Bianchi sulla riapertura. In Campania chiusura fino a fine gennaio

Uno strappo senza precedenti tra il ministero dell’Istruzione e i dirigenti scolastici. Mai prima d’ora si era registrata una posizione così dura da parte dei presidi nei confronti del vertice di viale Trastevere.

Autore: Fiorella D'Auria
7 Gennaio 2022
- Categoria: News, Politica ed Economia

Duemila dirigenti scolastici, a fronte delle nuove norme introdotte dal CdM per il rientro in aula, hanno sottoscritto una lettera – appello indirizzata a Mario Draghi, al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e ai governatori delle Regioni. Come riporta il sito de Il Fatto Quotidiano questi rappresentanti dello Stato chiedono al Governo di fare marcia indietro: meglio due settimane di didattica a distanza per tutti che lezioni miste.

I sottoscrittori dell’appello – circa un terzo del totale dei presidi di tutta Italia – sono preoccupati e bocciano le scelte del Consiglio dei ministri che ha deciso per le secondarie, in caso di due positivi, di mandare a casa i non vaccinati e tenere in aula chi è in regola con le somministrazioni. “Una programmata e provvisoria sospensione delle lezioni in presenza (con l’attivazione di quelle a distanza) per due settimane è sicuramente preferibile ad una situazione ingestibile che provocherà con certezza frammentazione, interruzione delle lezioni e scarsa efficacia formativa”, dicono i dirigenti scolastici.

L’idea dell’appello è nata nel giro di meno di ventiquattr’ore: giusto il tempo di far girare la lettera e sono arrivate firme di capi d’istituto da tutt’Italia. “Da due anni – scrivono i firmatari – lavoriamo incessantemente per garantire un servizio scolastico gravemente provato dalla pandemia. Lo facciamo, insieme ai nostri collaboratori, alle segreterie, ai docenti, al personale Ata, spesso sopperendo alla mancanza delle più basilari condizioni strutturali e organizzative. Ora abbiamo personale sospeso perché non in regola con la vaccinazione obbligatoria e, ogni giorno di più, personale positivo al Covid, che non potrà prestare servizio e nemmeno potrà avere, nell’immediato, un sostituto. Si parla di numeri altissimi, mai visti prima”.

Uno strappo senza precedenti!

Uno strappo senza precedenti tra il ministero dell’Istruzione e i dirigenti scolastici. Mai prima d’ora si era registrata una posizione così dura da parte dei presidi nei confronti del vertice di viale Trastevere. Ma intanto, come riporta il sito tgcom24.mediaset.it il ministro dell’Istruzione Bianchi è categorico: “Nessun ripensamento sul ritorno a scuola in presenza“. Lo ha ribadito a proposito dell’appello dei capi d’istituto.
“Siamo molto attenti alle voci che arrivano dal Paese, ma anche a quelle che dicono che la scuola debba restare in presenza”, ribatte ancora Bianchi a sindacati e associazioni dei dirigenti scolastici, che invocano di posticipare il ritorno a scuola, con la variante Omicron e le quarantene che stanno decimando insegnanti e studenti.

“La situazione è abbastanza critica e di fronte a questo scenario vista la diffusione attuale del virus credo che posticipare l’apertura delle scuole di 15 giorni e magari allungare di due settimane la frequenza in presenza a giugno possa essere una decisione di buonsenso“, rincara però il professor Filippo Anelli, presidente di Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri).

Bianchi: “La scuola deve restare in presenza!”

“Sulla scuola siamo stati tutti d’accordo seguendo le misure europee – ha tuttavia proseguito il Ministro – Un caso in classe va vigilato, con due casi si va in sospensione e in Dad. Per i più grandi con un caso c’è la sorveglianza e poi si distingue tra vaccinati e non, come del resto in atto dal 6 novembre. Ricordiamoci che siamo il Paese più avanti in Europa per i vaccini e faremo di tutto per continuare a seguire questa strada”. A rischiare di finire più facilmente in Dad sono i bambini di asili e primarie. Questo perché “la campagna vaccinale per la fascia 12-19 anni è già iniziata da tempo. Oltre il 70% è vaccinato”, spiega intanto il sottosegretario Costa. E dunque, “con coerenza possiamo applicare regole diverse”.

Scuole chiuse in Campania!

Intanto scuole elementari e medie saranno chiuse in Campania fino alla fine di gennaio. Questo è lo scenario che, davanti all’aumento dei contagi da coronavirus, prospetta il governatore Vincenzo De Luca. “In questa condizione io credo che sia irresponsabile aprire le scuole il 10 gennaio. Per quello che ci riguarda credo che non apriremo le scuole medie ed elementari”, dice nel corso di una diretta Facebook.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news
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Fiorella D'Auria

Fiorella D'Auria

Laureata in Consulenza Professionale per l'impresa, pone il suo interesse e la sua attenzione su tematiche aziendali e fallimentari. Ama l'arte (è appassionata fotografa), la letteratura, la musica, gli animali ed il mondo della moda.
Mail: f.dauria@diritto.news

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