Sciopero Trasporto Pubblico oggi venerdì 4 febbraio 2022. Le ultime novità

Sciopero Trasporto Pubblico: novità, date, fasce garantite, modalità di svolgimento

Si fermano i trasporti pubblici locali oggi venerdì 4 febbraio. Il sindacato Usb Lavoro Privato ha proclamato uno sciopero a livello nazionale di quattro ore, articolate sul territorio. “Negli ultimi due anni – si legge sul sito della Usb nella pagina dedicata allo sciopero, come riporta il sito tg24.sky.it – quelli della pandemia che ha piagato un Paese già debilitato, i lavoratori del trasporto pubblico locale sono stati le vittime sacrificali di un indecoroso balletto di provvedimenti contraddittori, in assenza di controlli e protezioni contro il contagio, sullo sfondo di un panorama di aziende allo sfascio per precise volontà politiche. L’unico, aleatorio strumento fornito ai lavoratori è stato l’introduzione dell’obbligo del green pass, individuato come magico toccasana per un settore che, invece di lavoratori-sceriffi del Covid, ha bisogno di investimenti cospicui, assunzioni e internalizzazioni”.

E così continua l’Usb: “Lo sblocco dei licenziamenti sostenuto anche da Cgil Cisl Uil ha dato il via ad una ondata di esuberi, delocalizzazioni e ristrutturazioni pesantissime. Non bastassero gli aumenti che stanno falcidiando ulteriormente salari e pensioni, già tra i più poveri d’Europa, la manovra di bilancio dirotta quasi tutte le risorse sulle imprese, lasciando i lavoratori senza sostegno economico. Nulla viene destinato al reddito di emergenza o alla cassa integrazione, compresa quella Covid, proprio mentre centinaia di aziende attuano o minacciano licenziamenti di massa”.

Rendere possibile un trasporto dignitoso!

Secondo il sindacato serve “rendere possibili un trasporto pubblico sicuro e dignitoso che risponda in modo efficiente alle reali esigenze dei territori in un contesto di lavoro sano e rispettoso degli operatori del settore”. E ancora: “intervenire e modificare la logica, assurda, per la quale si vogliono affrontare le complesse problematiche del trasporto, come della scuola e della sanità, agendo esclusivamente sui costi e sui possibili risparmi attraverso i tagli e gli aumenti dei carichi di lavoro senza porsi in modo proficuo nei confronti delle reali esigenze dei cittadini né, tanto meno, delle condizioni di lavoro imposte”.

Scarsa qualità!

Bisogna “intervenire e modificare l’ossessionante e vizioso criterio che, inneggiando al risparmio, vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato, garantendo ad esse profumati profitti. Al trasporto pubblico in particolare occorre una rivoluzione sistemica, che rimetta al centro il valore pubblico dei servizi e scardini definitivamente lo status quo di aziende che, finanziate con soldi pubblici, non riescono a garantire nemmeno gli stipendi. Figuriamoci la sicurezza e lo sviluppo” conclude l’Usb.

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