Saldi invernali partiti in tutta Italia, valgono 5,1 miliardi, 325 euro di spesa a famiglia

Saldi invernali partiti in tutta Italia, valgono 5,1 miliardi, 325 euro di spesa a famiglia

La befana è arrivata in anticipo per i consumatori italiani: da ieri infatti, dopo la partenza anticipata di Basilicata, Sicilia e Valle d’Aosta, sono iniziati i saldi nelle altre 17 regioni italiane dando la possibilità per quasi due mesi (in alcuni casi anche di più come la Campania) di acquistare a prezzi scontati prodotti legati alla stagione come capi di abbigliamento e calzature.

La Confcommercio ha calcolato che ogni famiglia spenderà in media 325 euro (141 l’acquisto medio a persona) e che le famiglie coinvolte saranno circa 15,6 milioni su un totale di 26 milioni. L’associazione dei commercianti ritiene che la spesa complessiva sfiorerà i 5,1 miliardi di euro e che saranno circa 280.000 le attività commerciali che praticheranno sconti.

Alcune indicazioni cui consumanti e commercianti devono attenersi

Secondo l’associazione oltre il 60% degli italiani attende i saldi mentre la percentuale sale al 68% per le donne. Quasi la metà dei consumatori considera questo periodo molto importante per gli acquisti, percentuale in aumento rispetto all’anno scorso.

Sul fronte delle imprese preoccupa invece molto la concorrenza delle vendite on line (48,6% delle imprese si dicono preoccupate), dato confermato dalle intenzioni espresse dai consumatori intervistati (il 18,9% pronto a comprare prodotti in saldo sul web contro il 15% di gennaio 2018). Gli italiani acquisteranno con gli sconti prevalentemente capi di abbigliamento (il 95,7%), calzature (80,3%), accessori (sciarpe e guanti, 34%) e biancheria intima (28,7%). Circa il 30% è la media di sconto che faranno i commercianti.

Confcommercio ha inoltre ricordato alcuni principi di base ai quali dovrebbero attenersi commercianti e consumatori.

La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Non c’è obbligo di prova dei capi. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante per i pagamenti. I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
C’è l’obbligo da parte del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

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