Salario minimo, secondo Visco può essere garanzia di giustizia sociale

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Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia ha svolto oggi le sue dodicesime e ultime Considerazioni finali, ovvero un tipo di discorso inaugurato da Luigi Einaudi ai tempi in cui fu governatore e al tempo stesso vicepresidente del Consiglio. Quest’anno il discorso acquisisce una rilevanza ancora maggiore, perché ha il sapore di un testamento. In effetti dopo dodici anni, il mandato di Visco nell’ottobre 2023 giungerà a conclusione.

Portare a compimento l’unione bancaria!

Nel suo discorso Visco ha evidenziato “la necessità di portare a compimento l’unione bancaria, attraverso una revisione dell’attuale disciplina di gestione delle crisi, che renda quest’ultima più rapida ed efficace, nonché l’istituzione di uno schema unico di garanzia dei depositi”. A riprova di quanto sopra il Governatore ha fatto riferimento al ruolo della riforma del Meccanismo europeo di stabilità, il quale “potrà svolgere un ruolo importante, fornendo una rete di sicurezza finanziaria (backstop) al Fondo di risoluzione unico”. Questa mutazione è fermata dall’Italia, che è l’unico Paese dell’Eurozona a non averlo approvato. Questo argomento sarà oggetto di discussione il 30 giugno in Parlamento.

Salario minimo da definire con equilibrio!

Il Governatore si è poi brevenebte soffermato sul salario minimo: “Troppi, non solo tra i giovani, non hanno un’occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate; come negli altri principali paesi, l’introduzione di un salario minimo, definito con il necessario equilibrio, può rispondere a non trascurabili esigenze di giustizia sociale” E ha aggiunto che “la quota di giovani che dopo cinque anni ancora si trova in condizioni di impiego a tempo determinato resta prossima al 20 per cento”.

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