Rottamazione delle cartelle, tutte le novità ad oggi 5 luglio 2018

Rottamazione delle cartelle, tutte le novità ad oggi 5 luglio 2018

Rottamazione delle cartelle, tutte le novità. Lo Stato italiano dalla prima edizione della rottamazione delle cartelle incasserà 1 miliardo in più di quanto preventivato, nonostante la il 16% di chi aveva presentato la domanda facendo mancare all’appello 9,6 miliardi sui 17,8 da saldare. E tra i grandi debitori, ovvero chi al netto di sanzioni e interessi doveva al fisco oltre 100mila euro, uno su due ha scelto di non pagare.

Rottamazione delle cartelle: uno su due dei debitori sopra i 100.000 euro non paga.

Secondo i dati forniti alla commissione Finanze dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, solo il 56% di chi aveva cartelle da pagare sopra la soglia di 100.000 euro ha poi proceduto con un pagamento, percentuale che sale all’86% di chi aveva un debito entro i 10.000 euro e al 77% tra chi è nella fascia tra 10.000 e 50.000 euro.

Comunque, nel 2017 gli incassi  sono andati oltre le aspettative per 1,4 miliardi, grazie anche a chi ha saldato tutto in un’unica soluzione (23% del milione e duecentomila contribuenti). Così gli introiti dello Stato dello scorso anno sono arrivati a 6,5 miliardi che proiettati sulle due rate che scadono quest’anno (la quarta il 31 luglio, l’ultima, che chiude la prima operazione, scade il 30 settembre) portano il gettito totale atteso da 7,2 a 8,2 miliardi.

In questi 5 mesi del 2018 sono già stati incassati 734 milioni su 1 miliardo e 700 milioni atteso. Sui 9,6 miliardi sfuggiti alla rottamazione dopo la presentatazione della domanda, l’Agenzia procederà l’azione di recupero ordinaria.

Per quanto riguarda la rottamazione bis sono arrivate circa 950 mila istanze per oltre 4 milioni di cartelle. L’importo da pagare, al netto della quota ‘abbuonabilè, è di circa 9 miliardi, su un valore complessivo di 14. Il 53% delle domande è per debiti sotto i 1.000 euro. Circa il 23% dei contribuenti, anche in questo caso, ha scelto di pagare in una unica rata.

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha poi ricordato l’inevitabilità della fatturazione elettronica, che consentirà di ridurre il tax gap e che potrebbe essere accompagnata da un avvio graduale delle sanzioni magari esentando i primi due mesi, passando prima al 50% e nei successivi, al 75% fino ad arrivare a regime a ottobre in modo da non spaventare coloro che sono interessati.

Ernesto Maria Ruffini, a chi gli ha chiesto delle ipotesi di pace fiscale, ha sottolineato che non spetta all’Agenzia decidere ribadendo che l’amministrazione resta sempre pronta ad attuare le norme vigenti.

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