Rottamazione cartelle ter: è probabile che i contribuenti possano presto beneficiare della nuova misura che il Governo starebbe mettendo a punto. Di che si tratta? Si pone in continuità con quanto previsto finora con le prime due versioni di rottamazioni. Dovrebbe mettere a disposizione del cittadino una nuova opportunità per regolarizzare i debiti con lo Stato. Una sorta di ulteriore opzione per chi non è riuscito a rispettare le scadenze della precedente rottamazione. Vedremo più avanti quali sono i requisiti per aderire alla rottamazione ter.
In generale la rottamazione delle cartelle equivale alla possibilità di pagare i debiti con l’agente della riscossione azzerando le sanzioni e gli interessi di mora. Restano invece da pagare il capitale e gli interessi affidati all’agente della riscossione. Come pure il costo di notifica della cartella, eventuali spese sostenute per procedure cautelari e esecutive e l’aggio di riscossione, commisurato alle somme dovute per la sanatoria.
A chi sarà consentita la rottamazione ter
Non possono essere dedotti della definizione gli importi già pagati a titolo di sanzioni e interessi di mora. Sono al momento in corso le scadenze per coloro che hanno aderito alla rottamazione bis. Infatti il 30 giugno 2018 è scaduto il termine per comunicare le somme da versare. Previste un massimo di 5 rate. Ecco le scadenze attualmente in corso: 31 luglio 2018; 1 ottobre 2018; 31 ottobre 2018; 30 novembre 2018; 28 febbraio 2019.
Come dovrebbe funzionare la rottamazione ter? Dovrebbe includere tutti i carichi affidati dal 2000 al 2017. Come le precedenti versioni delle rottamazioni dovrebbe consentire l’azzeramento delle sanzioni e degli interessi di mora. La sola presentazione della domanda dovrebbe sospendere tutte le procedure esecutive in corso, tranne quelle giunte al primo incanto con esito positivo.