Rivolte nelle carceri: sempre più urgenti amnistia e indulto per arginare l’emergenza

Rivolte nelle carceri: sempre più urgenti amnistia e indulto per arginare l'emergenza

Da ieri in diverse carceri italiane vi sono state sommosse causate dalle misure introdotte per il contagio da cornavirus che hanno fatto scattare le proteste dei prigionieri. Dalla rivolta al carcere di San Vittore di Milano dove una quindicina di detenuti sono saliti sul tetto al carcere di Foggia dove alcuni detenuti hanno provato ad evadere venendo bloccati poco dopo all’esterno dell’istituto penitenziario dalle forze dell’ordine. Molti detenuti si sono arrampicati sui cancelli del perimetro del carcere. Sul posto polizia, carabinieri e militari dell’esercito. Un tentativo di evasione è stato segnalato anche al carcere Ucciardone a Palermo.

Rivolte e tentativi di evasione nelle carceri italiane

La stessa cosa è accaduta a Modena nel carcere di Sant’Anna dove la situazione ha avuto un esito tragico: tre morti e diversi detenuti ricoverati con ferite. Sei sono considerati più gravi, portati nei pronto soccorsi cittadini e di questi quattro sono in prognosi riservata, terapia intensiva. In tutto sono 18 i pazienti trattati, in gran parte per intossicazione. Per un’overdose da psicofarmaci hanno perso la vita anche due detenuti istituti penitenziari di Verona e Alessandria che avevano approfittato delle proteste nelle carceri, esplose in seguito alle nuove disposizioni per il coronavirus, per sottrarre psicofarmaci dall’infermeria. Questo è quanto riferito dal segretario del Sindacato di Polizia penitenziaria (Spp) Aldo Di Giacomo.

Urgono amnistia e indulto per far fronte all’emergenza

La situazione è grave e preoccupante in seguito alle rivolte nelle carceri italiane per il coronavirus, e si pone come necessaria un’amnistia per prevenire epidemia, dopo i vari episodi delle ultime ore che vanno dagli incendi, evasioni e 5 morti, e caos nei penitenziari di tutta Italia per le nuove misure restrittive anti-contagio. Data la situazione d’emergenza Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha individuato nell’emanazione da parte del Parlamento di provvedimenti di amnistia o di indulto una possibile soluzione per arginare i problemi che si stanno verificando nelle carceri in queste ore. Ha evidenziato D’Agata come persino nella Repubblica iraniana, in queste ore, sia stata disposta la scarcerazione di 54.000 detenuti negativi al test coronavirus con pena residua da scontare non superiore a cinque anni. Per D’Agata i provvedimenti di grazia sarebbero coerenti con l’emergenza di cui peraltro non conosciamo ancora le vere dimensioni.

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