Rivolte nelle carceri, atti criminali di pochi secondo il Ministro!

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Secondo il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, le agitazioni nei penitenziari di questi giorni sono “atti criminali ascrivibili ad una ristretta parte dei detenuti”. Ne consegue che “lo Stato italiano non indietreggia” e per dare una risposta a chi ha “manifestato sofferenza e paure”, da oggi inizieranno i tamponi ai carcerati e la distribuzione di più di centomila mascherine.

Bonafede, nella sua nota informativa al Senato sulle rivolte nelle carceri, ha difeso il suo operato e dato garanzie sui provvedimenti che saranno adottati nei prossimi giorni. Oltre a ciò ha fornito dei numeri ufficiali: intorno ai seimila sono i detenuti che hanno preso parte alle sommosse; dodici i morti; quaranta i feriti della polizia penitenziaria e, in aggiunta, sedici evasi dal carcere di Foggia. Gran parte del carcere di Modena risulta inagibile allo stato attuale.

Le critiche di Italia Viva, Pietro Grasso e del centrodestra!

L’informativa del Guardasigilli ha suscitato diverse reazioni critiche, non solo da parte dell’opposizione, ma anche nella stessa maggioranza. Italia Viva ha chiesto la rimozione del capo del Dap, mentre il senatore Pietro Grasso ha criticato le carenze nella gestione e i ritardi nelle misure. Il centrodestra ha chiesto un intervento più netto del Ministro: “Agisca con coraggio o si dimetta”, ha dichiarato la Lega. Una posizione condivisa da Giorgia Meloni che, invocando il pugno duro, si è detta delusa dall’informativa.

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