Rivalutazione delle pensioni: gli effetti del blocco dell’indicizzazione

Pensioni d'accompagnamento, le ultime novità

Una delle istanze che viene portata avanti dalla piattaforma sindacale composta da Cgil, Cisl e Uil nella trattativa con il Governo sulle pensioni, è quella del ripristino della piena indicizzazione delle pensioni. “Il blocco dell’indicizzazione delle pensioni dal 2011 ad oggi ha generato danni gravissimi e permanenti a milioni di pensionati. I diversi meccanismi “sperimentali”, introdotti con il solo scopo di continuare a fare cassa sulle pensioni, hanno fortemente diminuito il potere di acquisto dei pensionati”, ha sottolineato il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti.  

“Dal 2011 ad oggi l’indicizzazione delle pensioni è stata bloccata da una serie di interventi che ne hanno depotenziato l’efficacia: Il “Blocco Fornero” dichiarato, successivamente, incostituzionale, poi sostituito dal “Blocco Poletti”; il “Blocco Letta”, prorogato da Renzi, ed infine il “Blocco Conte” che, con la Legge di bilancio 2019 ha istituito un nuovo rallentamento dell’indicizzazione dal 2019 al 2021”, si legge in uno studio curato dalla Uil.

Effetti negativi del blocco dell’indicizzazione

Nello studio curato dalla Uil viene calcolata la perdita registrata sulle pensioni a seguito del blocco dell’indicizzazione attivo da nove anni e si precisa che “essendo l’effetto dei blocchi permanente, se non saranno varati meccanismi di recupero del potere di acquisto perso, tale penalizzazione si trascinerà anche sull’importo della pensione per i prossimi anni”.

“Si evidenzia che una pensione pari a 1.500€ lordi mensili nel 2011, ha cumulato una perdita complessiva pari a 74,03€ al mese, 962,39€ annui, differenza che sarà destinata a crescere per effetto dei blocchi previsti fino al 2021. Invece, un pensionato con un assegno pari a 1.900€ lordi mensili nel 2011 (importo tra le 4 e le 5 volte il minimo), ha subito nel corso di questi 9 anni un mancato incremento pari a circa 1.378,83€ lordi annui. In pratica è come se quest’anno il pensionato percepisse una mensilità netta in meno”, evidenzia lo studio.

Le novità dalla legge di Bilancio 2020

A seguito delle disposizioni della Legge di Bilancio 2020, l’importo pieno verrà corrisposto al 100% dell’inflazione per le pensioni con un importo fino a 4 volte il minimo Inps ; al 77% per le pensioni con importo superiore a 4 e fino a 5 volte il minimo; al 52% per quelle di importo oltre 5 e fino a 6 volte il minimo; al 47% per quelle di importo oltre 6 e fino a 8 volte il minimo; al 45% per le pensioni oltre 8 e fino a 9 volte il minimo; al 40% per le pensioni oltre 9 volte il minimo.

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