Rinviato il referendum sul taglio dei parlamentari a causa dell’emergenza Coronavirus

Rinviato il Referendum sul taglio dei parlamentari del 29 marzo 2020 a causa del Coronavirus

Il Consiglio dei ministri ha deciso di rinviare il referendum sul taglio dei parlamentari, che era in programma per il 29 marzo 2020. Rinviato, a causa dell’emergenza Coronavirus, il discusso referendum sul taglio parlamentari. Il Cdm ha dato il via libera al rinvio della consultazione sul taglio dei parlamentari a data da destinarsi.

Le motivazioni alla base del rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari.

Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ha spiegato il motivo: “Il Governo ha ritenuto opportuno rivedere la decisione circa la data del referendum che era stata fissata prima dell’emergenza sanitaria, allo scopo di assicurare a tutti i soggetti politici una campagna elettorale efficace e ai cittadini un’informazione adeguata. Le procedure referendarie in Italia e all’estero dunque si sospendono e saranno rinnovate quando sarà fissata una nuova data per il referendum. La legge ci consente di fissare la nuova data entro il 23 marzo 2020, in una domenica compresa tra il 50° ed il 70° giorno successivo all’indizione”.

Massimiliano Iervolino Segretario di Radicali Italiani aveva già chiesto un rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari

Anche Massimiliano Iervolino, Segretario di Radicali Italiani e Presidente del Comitato per il NO alla controriforma, pochi giorni fa aveva sottolineato l’inopportunità di tenere il referendum in questo momento così particolare, in cui i cittadini non potranno arrivarvi preparati: “Nello scenario attuale i cittadini non potranno arrivare preparati al referendum del 29 marzo: da una parte le misure per contenere il Coronavirus possono impedire nelle zone rosse lo svolgimento di una piena campagna referendaria, con l’impossibilità di organizzare iniziative, dall’altra lo spazio dedicato alla delicata riforma costituzionale sulla quale gli elettori sono chiamati a esprimersi è estremamente marginale nel dibattito, con un’agenda media quasi del tutto focalizzata sul Covid-19. Dopo tanta demagogia in favore del taglio dei parlamentari, ora la difficoltà di spiegare ai cittadini le ragioni per cui diciamo ‘no’ è peggiorata dalla scarsità delle occasioni, conseguenza del contesto attuale. Il Governo decida in fretta, il referendum deve essere posticipato”.

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