Riforma pensioni, reddito di cittadinanza e pace fiscale, le ultime novità

Riforma pensioni, reddito di cittadinanza e pace fiscale, le ultime novità

Manca poco meno di un mese dal varo della Legge di bilancio 2019, i tecnici di LegaM5S sono al lavoro per trovare le coperture finanziarie per attuare le principale misure previste nel contratto di governo. Al termine del lungo vertice che si è tenuto a Palazzo Chigi, ha dichiarato il vicepremier Luigi Di Maio, che le scelte sulla legge di bilancio devono essere coraggiose e che vanno tagliati tutti gli sprechi.

Riforma pensioni, reddito di cittadinanza e pace fiscale, in legge di bilancio: nodo da sciogliere le coperture finanziarie.

Riforma delle pensioni, reddito di cittadinanza, pace fiscale, tre misure da realizzare tenendo presente il deficit entro l’1,8%, come richiesto dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria contro le ipotesi di arrivare fino al 2% messe in campo dalla maggioranza.

Secondo le simulazioni della società Tabula, guidata da Stefano Patriarca, la quota 100 (con 62 anni e 38 anni di contributi) come ipotizzata dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per smantellare la riforma Fornero avrebbe un costo di 13 miliardi di euro nel 2019 che potrebbe salire a regime a 20miliardi. Sempre come si legge su Il sole 24, i beneficiari potrebbero essere circa 350mila il primo anno, con una spesa di 8,5 miliardi di euro e circa 11 miliardi a regime.

Come viene riportato su il Sole 24 ore, il Movimento cinque Stelle spinge per anticipare il reddito di cittadinanza a marzo, dopo l’aumento delle pensioni minime a 780 euro che dovrebbe partire da gennaio e la riforma dei centri per l’impiego.

Mentre per quanto riguarda la “pace fiscale” fortemente voluta dalla Lega si sta continuando a discutere sull’ipotesi del tetto fino a 1 milione di euro, e il M5S si è detto indisponibile a «votare alcun condono», perchè occorre aiutare le fasce più deboli «non premiare chi si è portato i soldi all’estero e vuole farli rientrare».

Le risorse su queste tre misure rappresentano proprio uno dei punti più delicati del confronto sulla manovra, tanto che tra le ipotesi circolate potrebbe esserci anche l’introduzione di alcuni paletti, come il ricorso alla contribuzione figurativa limitato a 2 anni.

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