Riforma pensioni, quota 100: per gli statali un preavviso di nove mesi!

Riforma pensioni, quota 100: per gli statali un preavviso di nove mesi

Continuano le voci in merito alla la nuova misura di pensionamento, la cosiddetta Quota 100 che permette di accedere alla pensione a 62 anni di età con almeno 38 anni di contributi. In questi ultimi giorni, si è diffusa la notizia di una possibile reintroduzione delle finestre di uscita.

Secondo quanto trapelato, in queste ore, la nuova misura previdenziale per il superamento della Legge Fornero potrebbe prevedere quattro finestre trimestrali per i lavoratori privati. Due finestre semestrali per i dipendenti pubblici e una finestra annuale per il personale della scuola.

Per quanto riguarda i lavoratori del settore privato, la prima finestra dovrebbe essere fissata ad aprile 2019, la seconda a luglio 2019, la terza ad ottobre 2019 e la quarta a gennaio 2020. Questo meccanismo delle finestre dovrebbe servire, oltre che a contenere i costi, anche per evitare che non ci sia un pensionamento di massa dei dipendenti pubblici (ipotesi che potrebbe mettere a rischio l’intero sistema del funzionamento di scuole, uffici, ospedali, etc).

Riforma pensioni, quota 100: per gli statali un preavviso di nove mesi.

Come viene riportato su il Sole24Ore, per poter accedere alla “pace contributiva” servono almeno 20 anni di contributi. Ma al netto di questi dettagli che dovranno essere limati nelle prossime settimane, tra i lavoratori è già iniziato il calcolo sui tempi per poter accedere alle finestre che portano all’uscita dal lavoro.

Secondo quanto dichiarato dal ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, per i dipendenti statali che usciranno con quota 100 sarà prevista una norma specifica che conterrà “un preavviso di 9 mesi“. Al momento si tratta di norme che dovranno essere approvate dal Parlamento. Secondo indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, sembrerebbe tramontata l’ipotesi di un blocco dell’adeguamento dei requisiti alla speranza di vita. Nel 2019 chi non potrà beneficiare della quota 100 dovrà aspettare i 67 anni di età.

Prorogata fino al 2021 “opzione donna” che permette l’addio l’uscita a 58 anni con 35 anni di contributi. Infine il meccanismo della quota 100 prevede anche il divieto di cumulo tra pensione e reddito da lavoro sopra i 5mila euro all’anno per i primi due anni.

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