Riforma pensioni: le priorità del nuovo esecutivo secondo Roberto Ghiselli della Cgil

Riforma pensioni: le priorità del nuovo esecutivo secondo Roberto Ghiselli della Cgil

Il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli intervistato dal sito Pensionipertutti.it ha ribadito che “il tema delle pensioni dovrà essere fra le priorità del nuovo Governo e il programma presentato dal Presidente incaricato sul tema previdenziale è del tutto insufficiente e lacunoso”. Per il sindacalista, la sola proroga di “Opzione donna” non basta per il riconoscimento del lavoro di cura e complessivamente il lavoro delle donne. Positivo per Ghiselli il richiamo nel programma “alla pensione di garanzia per i giovani.

La riforma della legge Fornero non si può, però, limitare a quota 100, che sebbene sia stata un’opportunità per molti non si può sostituire ad una riforma strutturale del sistema. Ghiselli in un’intervista a RadioArticolo1 ha rilanciato: “Quota 100 non è una soluzione definitiva, non dà risposte a donne, giovani e precari. Ma resta un’opportunitià che va garantita, in attesa di mettere a punto una vera riforma del settore“. Ed ha aggiunto: “Quota 100 è sempre un’opportunità che si offre e che crediamo vada garantita, in attesa di definire una vera riforma previdenziale, con le caratteristiche contenute nella nostra piattaforma unitaria, per aumentare le possibilità di accesso alla pensione alle categorie più penalizzate che ho ricordato prima”.

Secondo il segretario confederale della Cgil era illusorio pensare che il provvedimento sarebbe servito ad aumentare l’occupazione giovanile. Qualche risultato lo si produce sui giovani, ma non nei termini propagandati dall’esecutivo. “Per quanto riguarda l’Ape sociale – evidenzia Ghiselli -ha avuto un utilizzo assai limitato da parte delle persone, concentrato nei settori dell’edilizia e in agricoltura, dove si fanno lavori gravosi, per via delle condizioni molto restrittive previste dal provvedimento…Il problema non è tanto una proroga, perchè allora faremmo un lavoro parziale, ma pensare a una legge quadro su tutta la materia“.

Le priorità del nuovo esecutivo sul capitolo pensioni e previdenza.

Ghiselli ha ribadito le priorità per il nuovo esecutivo: “Abbiamo bisogno di un modello che metta ordine, imperniato su alcuni elementi: flessibilità in uscita a 62 anni, con almeno 41 anni di contributi a prescindere dall’età; riconoscimento delle fragilità presenti nel mercato del lavoro: lavori di cura, lavori femminili, lavori discontinui e lavori gravosi vanno comunque riconosciuti ai fini previdenziali

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