Riforma pensioni: le novità dalla legge di bilancio illustrate da Durigon

Taglio vitalizi e pensioni d'oro: Di Maio a Porta a Porta rilancia l'urgenza di un intervento!

La legge di Bilancio 2019 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed è entrata ufficialmente in vigore a partire dal 1° gennaio 2019.  Nella Manovra non si trovano Quota 100, la proroga dell’Ape social, Opzione donna ed il blocco dell’aumento dell’aspettativa di vita, ma è stato istituito un “Fondo  per la revisione del sistema  pensionistico attraverso l’introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani », con una dotazione pari a 3.968 milioni di euro per l’anno 2019, a 8.336 milioni di euro per l’anno 2020, a 8.684 milioni di euro per l’anno 2021, a 8.153 milioni di euro per l’anno 2022, a 6.999 milioni di euro per l’anno 2023 e a 7.000 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024.

Nella legge di bilancio 2019 si trovano alcune misure di carattere previdenziale: il taglio delle cosiddette “pensioni d’oro”, un’indicizzazione ridotta nella rivalutazione delle pensioni con importo superiore a tre volte il minimo Inps e la flat tax al 7% per i pensionati stranieri che vivono al sud. Le misure sono state illustrate dal sottosegretario al Ministero del Lavoro, Claudio Durigon, via social.

Taglio delle pensioni sopra i centomila euro

Il taglio sulle pensioni d’oro (valido dal 2019 per 5 anni) sarà del 15% per i redditi compresi tra 100.000 e 130.000 euro lordi e arrivera’ al 40% per quelle superiori ai 500.000 euro. Previsto un taglio del 25% per gli assegni compresi tra 130.001 e 200.000 euro, del 30% per quelli compresi tra 200.001 e 350.000 euro e del 35% tra i 350.001 e i 500.000 euro.

La rivalutazione delle pensioni

Le pensioni saranno rivalutate al 100% fino a 1.522 euro (tre volte il trattamento minimo) mentre per gli assegni superiori scattera’ una stretta sulla rivalutazione all’inflazione. Sei fasce: l’indicizzazione sara’ riconosciuta al 97% per quelle tra tre e quattro volte il minimo; al 77% per quelle tra quattro e cinque volte il minimo; al 52% per quelle tra cinque e sei volte il minimo; al 47% per quelle tra sei e otto volte il minimo; al 45% tra otto e nove volte il minimo, e, infine, al 40% sopra nove volte il minimo.

Flat tax per i pensionati stranieri che vivono al sud

Una flat tax al 7% per i pensionati residenti all’estero da almeno 5 anni che scelgono il Sud. L’imposta sostitutiva, calcolata in via forfettaria con aliquota del 7%, si applica per cinque periodi d’imposta ed e’ rivolta a coloro che scelgano di trasferire la loro residenza, in Italia, nei comuni con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti delle Regioni del Sud: Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia.

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