Riforma pensioni: il futuro possibile di Quota 100

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Dopo il cambio dell’Esecutivo sono in molti a chiedersi quale sarà il destino delle pensioni Quota 100. Il neo Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha dichiarato che la misura  ha una durata triennale e che l’orientamento del governo è quello di  lasciare che vada a esaurimento. Anche il dirigente del Partito Democratico Cesare Damiano ritiene che Quota 100 vada mantenuta fino alla sua scadenza naturale e, al limite, si possa “lavorare sulle finestre, senza compromettere però il diritto dei lavoratori ad andare anticipatamente in pensione”.

Anche i sindacati ritengono che Quota 100 debba completare il suo ciclo di sperimentazione, anche “si sta dimostrando ampiamente sottoutilizzata rispetto alle previsioni”, ha sottolineato Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil. “La pensione con Quota 100 per noi è una misura utile e non va minimamente messa in discussione, così come l’Ape sociale che dovrebbe essere resa strutturale”, ha dichiarato Ignazio Ganga, segretario confederale della Cisl. “Bisogna continuare come già fatto con l’Ape sociale e Quota 100, a reintrodurre una flessibilità di accesso alla pensione intorno ai 62 anni”, ha precisato Domenico Proietti, segretario confederale della Uil.

Ipotesi sul futuro di Quota 100

Gianluca Viola, responsabile dell’area sociale Fenapi provinciale ha illustrato su “la Nazione” alcune ipotesi sul futuro di Quota 100. Un intervento sulle pensioni anticipate voluto dal precedente Governo dovrebbe essere attuato già con la Legge di Bilancio 2020. “Il restyling di Quota 100, ad oggi, è solo un’ipotesi, come lo è la cancellazione anticipata dello strumento: lascia un po’ di amaro in bocca, però, il fatto che, dopo tante parole spese da parte del governo a garantire l’immodificabilità delle misure adottate col decreto sul reddito di cittadinanza e pensioni”, ha osservato Viola.

Limitare l’impatto sui conti pubblici

L’obiettivo delle proposte per il futuro di Quota 100 è quello di limitare l’impatto della misura sulle casse pubbliche. “Una prima proposta prevede che la Quota 100 continui sino al 2021, ma con un inasprimento, a partire dal 2020, del requisito di età. Il requisito, in particolare, potrebbe essere innalzato a 64 anni, oppure adeguato alla speranza di vita dal 2021″.

Il  requisito potrebbe essere inasprito, invece, solo a partire dal 2021. Un’altra possibilità è che vi sia  l’innalzamento dell’età a 64 anni dal 2020 ed il successivo adeguamento nel 2021 alla speranza di vita. Si potrebbe decidere, inoltre, per una chiusura anticipata della misura al 31 dicembre 2020.

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