Riforma pensioni: gratuità del riscatto della laurea ai fini pensionistici

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Oggi è l’ultimo giorno utile per poter presentare  gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2019. L’Anief ha proposto quattro emendamenti con riferimento alle pensioni ed il salario del personale scolastico. Uno degli emendamenti mira alla gratuità del riscatto laurea ai fini pensionistici per le giovani eccellenze.

Pensioni ed emendamenti alla Legge di Bilancio: gratuità del riscatto laurea ai fini pensionistici per le giovani eccellenze

L’emendamento proposto è relativo all’ ART. 21. (Fondi per l’introduzione del reddito e delle pensioni di cittadinanza e per la revisione del sistema pensionistico): “All’articolo 21, comma 2, alla fine del periodo inserire il seguente testo: “Sono a carico dello Stato per il periodo di durata legale dei corsi di laurea, ad ogni modo, i contributi figurativi inerenti il diritto all’accesso e alla decorrenza del trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità, per i cittadini in possesso della laurea magistrale o vecchio ordinamento con la votazione di 110 e lode, entro la durata legale del corso di studi e prima del compimento del trentesimo anno di età, in università statali e telematiche. Per la copertura degli oneri derivanti dal presente intervento, si dispone l’incremento del Fondo per la revisione del sistema pensionistico con le risorse ulteriori da reperire a seguito della soppressione all’articolo 7, comma 1, lettera i) del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 294 delle parole “ricettive” e “ricreative”.

Le motivazioni dell’emendamento.

“Analogamente a quanto normato all’articolo 50 sul bonus occupazionale per le giovani eccellenze, è necessario intervenire anche sulla maturazione del requisito contributivo per l’accesso al sistema pensionistico. La copertura finanziaria è garantita da un incremento del Fondo per la revisione del sistema pensionistico con le risorse derivanti dal pagamento dell’ICI dei soggetti proprietari di immobili destinati ad attività ricettive e ricreative, prima esonerati, a seguito della sentenza n. 166 del 6 novembre 2018 della Corte di Giustizia Europea nella Cause riunite C-622, C-623, C-624/16”, si legge nel testo dell’emendamento.

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