Riforma pensioni e superamento della Legge Fornero: il punto di Cesare Damiano

Riforma pensioni e superamento della Legge Fornero: il punto di Cesare Damiano

Il deputato del Pd, Cesare Damiano, è tornato a parlare sulle scelte che il Governo vuole compiere in materia previdenziale, soprattutto riguardo Quota 100 per il superamento della Legge Fornero.

La riforma Fornero, Cesare Damiano: “deve essere disfatta, ma bene”.

L’ex presidente della Commissione lavoro alla Camera, Cesare Damiano, ha ricordato la necessità di disfare la legge Fornero, ma anche di farlo in modo che la nuova situazione possa rappresentare un passo in avanti rispetto all’attuale rigidità del sistema.

Secondo il ragionamento di Cesare Damiano “ci sono troppe proposte il circolazione e basta spostare l’asticella dell’età o dei contributi di un anno per far cambiare di molto (miliardi) le risorse necessarie e le platee coinvolte”.  Poi in riferimento alla quota 100 con vincolo anagrafico, tra l’accesso a 62 o 64 anni di età “c’è la stessa differenza che passa tra il giorno e la notte”.

Occorre inoltre evitare che il reperimento delle coperture passi per l’eliminazione di provvedimenti che funzionano, come l’APE social oppure della quota 41 senza vincoli di età per chi vive situazioni di disagio. Oltre a ciò, vi sono tanti altri casi di lavoratori che rischiano di rimanere tagliati fuori delle tutele, come nel caso degli esodati e dell’opzione donna. È su queste tematiche, ha concluso Cesare Damiano, che il Partito Democratico deve costruire la propria opposizione al Governo.

Pensioni, quota 100 senza penalizzazioni.

Nei giorni precedenti all’aggiornamento del Def si era discusso della penalizzazione all’assegno pensionistico  per chi avrebbe scelto di optare per la pensione anticipata con quota 100. In merito a ciò, erano circolate: taglio dell’1,5 per cento della pensione per ogni anno di anticipo. Le ultime dichiarazioni del sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon «chi andrà in pensione con quota 100 non subirà alcuna penalizzazione».

Secondo quanto riferito da Claudio Durigon, l’obiettivo di quota 100 è «favorire il ricambio generazionale nei luoghi di lavoro». «Di sicuro nel pubblico impiego, dove usciranno circa 150mila persone in più ogni anno, le assunzioni ci saranno — ha detto il sottosegretario —. Nel privato, confidiamo che le aziende troveranno conveniente assumere giovani che hanno un costo inferiore rispetto ai lavoratori anziani».

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