Riforma pensioni e Quota 100: le dichiarazioni di Tridico

Riforma delle pensioni: la proposta di Tridico non piace ai sindacati

Continua il dibattito sulle pensioni Quota 100. Per alcuni, come Italia Viva, andrebbero abolite, il Governo, invece,  vuole che la misura prosegua la sperimentazione fino alla scadenza naturale. Il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico condivide la posizione dell’Esecutivo. Si devono evitare, per Tridico, le inevitabili conseguenze che comporterebbe la cancellazione improvvisa dello strumento, come il rischio di creare nuovi esodati, di frustrare le “legittime aspettative di pensionandi” e creare “potenziali conflitti”.  Lo ha dichiarato in un’intervista a “Il Corriere della sera”.

Il presidente dell’Inps crede che i risparmi derivanti dal mancato utilizzo di Quota 100 debbano essere reinvestiti nel settore previdenziale e respinge la possibilità che possano essere apportate delle modifiche sulle finestre d’accesso a Quota 100 per avere a disposizioni risorse da investire nella protezione dell’ambiente ed evitare le cosiddette “tasse verdi”. “La protezione ambientale deve diventare una battaglia culturale prima che politica, farla con i rimasugli di Quota 100, sarebbe mortificante, ha dichiarato. nell’intervista.

Dopo Quota 100

Quali riforme sarà necessario introdurre dopo il termine della sperimentazione di Quota 100? “Ci sono 2 anni per riflettere e condividere proposte con le parti sociali, una grande occasione”, ha precisato Tridico, aggiungendo: “Si può pensare ad una revisione più complessiva del sistema, al fine di inserire la necessaria flessibilità in uscita

Nuove ipotesi per il sistema previdenziale

“Si può iniziare a riflettere su un argomento molto più complesso e delicato: il nostro sistema pensionistico è fondato su contributi versati da imprese e lavoratori, in base ai salari. Negli ultimi 30 anni abbiamo assistito ad una progressiva riduzione della quota lavoro sul Pil, di 10 punti percentuali. Sono altre invece le remunerazioni in forte aumento e che spesso sfuggono al sistema fiscale e previdenziale. Pensiamo alle rendite finanziarie, ai grossi capitali internazionali che si muovono con molta velocità, ai giganti del web, all’utilizzo di robot che sostituiscono lavoro. A mio parere il sistema pensionistico deve potersi reggere anche sulla partecipazione fiscale che deriva da queste nuove fonti“, ha  osservato il presidente dell’Inps.

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