Riforma pensioni e legge di bilancio 2019, tutte le novità ad oggi 29 agosto 2018!

Riforma pensioni e legge di bilancio 2019, tutte le novità ad oggi 29 agosto 2018!

Il vicepremier e ministro Luigi Di Maio ha ribadito in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera che il governo ha intenzione di inserire le prime misure di riforma Pensioni, flat tax e reddito di cittadinanza nella prossima legge di bilancio che dovrà essere presentata a fine settembre.

Pensioni, le ultime novità su quota 100, 41 e opzione donna in legge di bilancio 2019.

Il vicepremier Luigi di Maio, ha detto di voler subito realizzare le tre misure principali del contratto di governo e di non escludere la possibilità di sforare il tetto del 3% di rapporto deficit/PIL previsto dai trattati comunitari per attuarle.

Per quanto riguarda le tre misure fondamentali del contratto di governo, secondo le anticipazioni verrà inserita in manovra la quota 100, che consente l’uscita dal lavoro quando la somma di età anagrafica e contributi versati raggiunge il valore 100.  Per beneficiarne però saranno richiesti almeno 64 anni di età e 36 anni di contributi. Ciò significa che con un’età anagrafica inferiore anche se si raggiunge la quota 100 non si può andare in pensione.

Un’altra opzione sul tavolo è quella che permetterebbe di uscire dal mondo del lavoro con il solo requisito contributivo dei senza obbligo di raggiungimento di alcun requisito anagrafico, la cosiddetta quota 41 o 42. Essa, secondo alcune anticipazione è destinata a slittare nei prossimi anni.

Non è esclusa, invece, che nella legge di bilancio possa rientrare la proroga dell’Opzione Donna, che consente alle lavoratrici di ritirarsi con 57 o 58 anni di età, rispettivamente se dipendenti o autonome, e 35 anni di contributi.

Inoltre, ci potrebbe essere anche l’introduzione di una nona salvaguardia per limitare gli effetti negativi della legge Fornero che dovrebbe consentire la pensione con le vecchie regole, ovvero con le regole precedenti all’entrate in vigore della riforma Fornero.

La nona salvaguardia dovrebbe tutelare i lavoratori in mobilità, lavoratori autorizzati al versamento dei contributi volontari, lavoratori cessati dal servizio, lavoratori in congedo per assistere figli disabili e i lavoratori a termine.

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