Riforma pensioni, con quota 100 perdita dell’assegno del 21%. Ecco le stime di Tito Boeri

Riforma pensioni, con quota 100 perdita dell'assegno del 21%. Ecco le stime di Tito Boeri

Secondo quanto stimato dal presidente dell’Inps, Tito Boeri un lavoratore che va in pensione con quota 100, ovvero a 62 anni d’età e 38 anni di contributi potrebbe dover rinunciare a circa il 21% rispetto all’assegno che avrebbe ricevuto se lasciasse il posto di lavoro a 67 anni.

Inoltre, secondo Tito Boeri, le misure sulle pensioni introdotte dal Governo nel disegno di legge di Bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri,  la quota 100, l’opzione donna, la conferma dell’Apesociale e il blocco dell’adeguamento della speranza di vita avrebbero un impatto di circa “140 miliardi in più di spesa nei primi dieci anni”. Lo ha dichiarato nel corso di un’audizione alla Commissione Lavoro della Camera dove ha precisato che nel primo anno ci sarebbe anche una maggiore spesa di 7 miliardi, che salirebbe a 11,5 miliardi nel 2020 e a 17 miliardi nel 2021.

Pensioni, per Tito Boeri con quota 100 si potrebbero perdere 500 euro al mese.

Il presidente dell’Inps facendo un esempio di una retribuzione media di un dipendente pubblico di 40.000 euro lordi l’anno e una pensione attesa di 30.000 euro in uscita nel 2019 ha detto in Commissione lavoro della Camera: «Se il calcolo è interamente retributivo fino al 2011 e poi contributivo uscendo cinque anni prima si rinuncia a circa 500 euro al mese (lordi) che si sarebbero presi uscendo a 67 anni. In pratica a 67 anni si prenderebbe una pensione da 36.500 euro ma avendo versato contributi per altri cinque anni. Se invece si va in pensione prima non si versano contributi e si prendono 150.000 (30.000 per cinque anni) euro di assegni in più».

La quota 100 prevede che si possa uscire dal lavoro anticipatamente al compimento di 62 anni di età avendo però 38 anni di contributi. Il requisito di 38 anni di contribuzione, dunque, resta fisso nel caso si abbia una età tra 63 anni e 66 quindi con 63 anni e 38 di versamenti si ha una quota 101, poi 102 con 64 di età, e a seguire, poi 103 e 104 con 66 anni di età). A 67 anni si andrà in pensione con le regole della pensione di vecchiaia avendo almeno 20 anni di contributi. Per tutti coloro che avranno maturato i requisiti per la quota 100, nel 2019 le finestre di uscita saranno 4, una ogni tre mesi.

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