Riforma pensioni 2019: le novità del decreto legge sulle pensioni

Pensioni 2018: le nuove criticità per l'Ape volontario

Tra il 10 ed il 12 gennaio, secondo quanto affermato dal sottosegretario al Ministero del lavoro Claudio Durigon, dovrebbe essere approvato un decreto legge contenete alcune importanti misure riguardanti le pensioni, con l’introduzione di Quota 100 in cima alla lista. Mentre non si attende nessuna novità per quanto riguarda il varo della nona salvaguardia degli esodati, dovrebbero essere prorogate l’Ape sociale ed Opzione donna.

L’amministratrice del Comitato Opzione Donna Social, Orietta Armiliato, ha riepilogato le misure che dovrebbero essere contenute nel decreto legge, con i dettagli finora noti, sottolineando che non è stato reso noto ancora il testo. Per quanto riguarda l’Ape social ha chiarito che “dovrebbe essere prorogata per un ulteriore anno e dunque a tutto il 2019 ma senza subire alcuna differenziazione rispetto ai requisiti di Legge vigenti”.

Le novità sulla proroga di Opzione donna

Nel decreto dovrebbe essere contenuta la proroga di Opzione donna. “Opzione Donna solo le lavoratrici nate nell’anno 1958 (AUTONOME) e 1959 (dipendenti P.A.e PRIVATO). Di fatto dunque, si aprirebbe la possibilità di una proroga della Legge 243/2004 che, alla fine naturale della sua sperimentazione compiutasi al 31.12.2015, aveva incluso le nate fino agli anni 1957 (autonome) e 1958 e dunque da lì, partirebbe la proroga di un solo anno innalzando però il requisito anagrafico della platea di un ulteriore anno.

L’introduzione di Quota 100

Dopo l’introduzione di Quota 100, “potranno accedere con la prima finestra che dovrebbe scattare il 1° aprile 2019 coloro che avranno maturato un’età anagrafica pari a 62 anni e 38 anni di contributi. Per i dipendenti pubblici l’attesa sarà allungata di sei mesi (3 di finestra + 3 di preavviso), dunque le prime uscite saranno spostate al 1° luglio 2019. L’istituto però sarà sperimentale e durerà per il triennio 2019-2021, con l’obiettivo, per ora solo programmatico, di introdurre la possibilità di uscita a 41 anni di contributi per tutti a partire dal 2022”.

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