Riforma pensioni 2019: il meccanismo delle uscite scaglionate di Quota 100

Pensioni e Legge di Bilancio 2018: deroga all'innalzamento dell'età pensionabile

Secondo le ultime dichiarazioni di Salvini e Di Maio, si potrà andare in pensione con Quota 100 a partire dal mese di febbraio, a scaglioni, mediante un meccanismo di finestre che verranno aperte nel corso dell’anno. L’anticipo pensionistico a partire da 62 anni e 38 mesi di contributi verrà consentito grazie ad un decreto che verrà approvato dal Consiglio dei Ministri nel periodo natalizio. Il sindacato Anief ha ricordato, però, le peculiarità del comparto scuola, a causa delle quali, per docenti, Ata e presidi non si possono realizzare uscite scaglionate, perché si esce obbligatoriamente ad ogni inizio di anno scolastico.

Il leader del sindacato, Marcello Pacifico, “rifiuta a priori qualsiasi ipotesi di congelamento dell’assegno o della liquidazione differita, né di decurtazione della mensilità: tutte manovrine create ad arte per ridurre la spesa. La verità è che o si introduce subito e senza penalizzazioni l’uscita anticipata oppure ci si appellerà all’Europa, dove si continua ad andare in pensione in media a 63 anni e con il massimo dei contributi”.

Le pensioni con Quota 100 ed il comparto scuola.

“La scuola, ha le sue regole”, sottolinea l’Anief. “L’uscita, ad esempio, è unica ed imprescindibile. Ed è quella dell’inizio dell’anno scolastico. Inoltre, il comparto è stracolmo di ultra 60enni, bloccati dalle ultime riforme, che continuano a rimandare la pensione ed ora rischiano di lasciare alle soglie dei 70 anni. Ora, cosa diciamo loro: andate gradualmente e un po’ per volta, perché altrimenti ci sono problemi di turn over?”

Il sindacato rimane quindi fermo a quanto ribadito dei leader di governo: nella legge di bilancio sono previsti 7 miliardi per finanziare la quota 100, misura che permetterà di andare in pensione con i seguenti requisiti: 38 anni di contributi e 62 anni di età. “Se dovessero subentrare modifiche disincentivanti, è chiaro che si tratterebbe di un’operazione scorretta, motivata ancora una volta da esigenze di ridurre la spesa, ancora una volta sulle spalle dei cittadini lavoratori”, viene sottolineato.

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