Nella bozza della riforma fiscale figurano novità per quanto riguarda l’Irpef. Si punta all’equità orizzontale, cioè a far versare le stesse imposte a tutti i tipi di contribuenti, lavoratori dipendenti, pensionati o autonomi, indipendentemente dall’attività che svolgono e dal tipo di reddito. Come spiega il sito tg24.sky.it, nell’articolo 5 della bozza della riforma fiscale vengono indicate le linee di azione.
Differenze significative!
L’attuale assetto dell’Irpef prevede delle differenze anche significative a vantaggio dei redditi medio-bassi da lavoro dipendente. Si tratta in larga parte di un’eredità del meccanismo del bonus 80 euro poi parzialmente inglobato nel meccanismo di aliquote e scaglioni, di cui non godono pensionati e autonomi Inoltre queste tre categorie hanno specifiche detrazioni d’imposta, a loro volta differenziate. Di conseguenza allo stesso livello di reddito, l’imposta da versare è significativamente diversa.
Le tre linee di azione!
La prima linea d’azione sull’Irpef prevede “la progressiva applicazione della medesima area di esenzione fiscale e del medesimo carico compositivo, indipendentemente dalla natura del reddito prodotto, con priorità per l’equiparazione tra redditi di lavoro dipendente e redditi di pensione”. Pensionati e dipendenti, in questo caso, pagherebbero la stessa cifra.
Con la seconda linea d’azione, i dipendenti però potrebbero recuperare almeno una parte del proprio vantaggio. A loro si dà la possibilità di dedurre le spese sostenute per la produzione del proprio reddito, come gli spostamenti per andare nel luogo di lavoro o l’acquisto di materiale e attrezzature per lavorare. La terza linea d’azione è diretta agli autonomi che possono dedurre i contributi previdenziali che tuttaviaò non vanno ad abbattere il “reddito complessivo” usato come parametro per l’applicazione di ulteriori detrazioni.
