Riforma delle pensioni 2018: l’analisi di Stefano Patriarca

Pensioni e Previdenza complementare: la posizione della Uil

Riforma delle pensioni e legge Fornero. Nel corso di un evento organizzato a Roma sulle pensioni da Manageritalia e Fondazione studi dei consulenti del lavoro, Stefano Patriarca, consigliere economico del Governo Gentiloni, ha affrontato il tema della riforma delle pensioni 2018 ed ha discusso della possibilità che vengano apportate ulteriori modifiche alla legge Fornero. Patriarca ha precisato che il giudizio da lui formulato è di natura tecnica ed, in realtà, non si discosta da quello esternato dal presidente di Manageritalia, Guido Carella: il progressivo e sempre più veloce  invecchiamento della popolazione, unito ad un mancato sviluppo economico, renderà l’equilibrio finanziario italiano sempre più precario.

Per l’economista non è possibile, quindi, tornare indietro alle regole ante legge Fornero, in quanto l’aumento dell’età pensionabile è la logica conseguenza dell’invecchiamento della popolazione. Modificare i punti cardine della riforma del 2011 vorrebbe dire minare la sostenibilità del sistema pensionistico, ha ribadito Patriarca.

Pensioni e flessibilità in uscita: le soluzioni di Patriarca

L’economista ritiene, dunque, che si debbano seguire altre strade per ottenere la flessibilità in uscita: utilizzando, ad esempio, gli strumenti per l’anticipo resi disponibili dal governo precedente quali Ape e Rita. Tali strumenti consentono un’uscita anticipata dal mondo del lavoro, senza apportare oneri rilevanti a carico della collettività. Ape e Rita, ha sottolineato Patriarca, permettono ai lavoratori di uscire dall’attività produttiva prima di aver conseguito i requisiti utili al pensionamento. L’Ape permette un anticipo di 3 anni e 7 mesi, mentre Rita di 5 o 10, in caso di disoccupazione.

Nel caso dell’Ape sociale, l’onere dell’anticipo pensionistico è a carico dello Stato trattandosi di un’indennità, ha ricordato Patriarca. Altrimenti, non essendo disoccupato e non appartenendo ad una delle categorie dei beneficiari dell’Ape sociale, il lavoratore ha la facoltà di scegliere di andare in pensione prima, restituendo l’anticipo ricevuto tramite il sistema bancario sopportando costi molto bassi, utilizzando l’Ape volontario.

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