Riforma della giustizia: in arrivo 27.000 assunzioni nella Pa

Riforma della giustizia: in arrivo 27.000 assunzioni nella Pa

Sono in arrivo nella Pubblica Amministrazione più di 27.000 assunzioni: lo conferma, direttamente da Palazzo Chigi, l’Ufficio parlamentare di Bilancio. L’obiettivo è dare il via alla nuova riforma della Giustizia, in attuazione a quanto previsto nel PNRR. Come riporta il sito Quifinanza.it, il piano annunciato prevede l’assunzione di ben 27.568 nuove figure all’interno della Pubblica Amministrazione, prevalentemente con contratto a tempo determinato (solo il 4,5%, infatti, verrà assunto a tempo pieno e indeterminato).

Le nuove assunzioni!

Le assunzioni avverranno prevalentemente nelle Amministrazioni centrali e per la gran parte riguarderanno professionisti impiegati poi al Ministero della Giustizia. Tutti gli altri, ben 3.367 unità, verranno assegnati alle Amministrazioni locali. “Il provvedimento contiene misure volte al rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche Amministrazioni funzionale all‘attuazione del PNRR e per l’efficienza della giustizia”, si legge nel documento del Governo.

Gli interventi – continua il documento – si articolano su più livelli con l’obiettivo di rispondere, da un lato, alle nuove esigenze legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e, dall’altro, ad alcune delle criticità che caratterizzano, da tempo, le Amministrazioni pubbliche (AP)”. Su come e in che tempi avverrà la selezione delle nuove figure non è stato aggiunto molto. Il reclutamento, verosimilmente, sarà pubblico, ma non è stato specificato se avverrà tramite concorso o valutazione dei titoli.

Un altro mega concorso?

La selezione di nuovo personale nelle Amministrazioni Pubbliche, come sostegno e supporto all’attuazione del PNRR, fa parte del maxi piano assunzioni annunciato già tempo fa da Brunetta. È dunque probabile che anche questa volta – come per il bando di coesione Sud – si decida di procedere online, tramite il Nuovo Portale Reclutamento. Come riportato dall’UpB, infatti: “La ristrettezza dei tempi costringe a una semplificazione delle procedure di selezione”, ma “non priva di rischi riguardo alla qualità del personale che verrà reclutato”. Ne consegue che probabilmente non si percorrerà la lunga strada dei “classici” concorsi pubblici, soprattutto per le assunzioni a tempo determinato. Piuttosto, si punta ad individuare nel breve termine persone capaci e professionisti all’altezza della situazione.

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