Riforma del Csm, il Senato approva

Marta Cartabia

Da parte del Senato c’è stata l’approvazione della riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm, con la conferma del testo della Camera, che di conseguenza è legge. Come riporta il sito dell’agenzia Ansa, i sì sono stati 173, i no 37, gli astenuti 16. La guardasigilli Marta Cartabia porta a casa la riforma dell’ordinamento giudiziario con il via libera di Palazzo Madama dove, nel voto finale, scatta la tregua dopo quelle che il sito de Il Giornale definisce le turbolenze leghiste del giorno prima.

“Questo è un passaggio importante nella storia del nostro Paese – ha dichiarato la Cartabia – in cui troppo a lungo la giustizia è stata terreno di scontro. Permettetemi di ricordare e ringraziare tutti coloro che ci hanno consentito di giungere a questo momento”. Comunque Italia Viva si è astenuta, Fratelli d’Italia ha votato contro. La Lega è ritornata nei ranghi della maggioranza. Le defezioni nel Carroccio sono appena cinque. Matteo Salvini vota sì e attacca: «Lascio a voi valutare chi su una riforma importante ha votato col governo e chi no».

Il manifesto politico di Renzi!

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, interviene lanciando un obiettivo: la costruzione di una casa politica per i milioni di italiani che si riconoscono nella battaglia per riformare la giustizia italiana. Una casa che possa ospitare anche i sindaci Sala, Bucci e Brugnaro. Renzi parla per dieci minuti e disegna un manifesto politico per il nascente partito del garantismo. Rivolgendosi alla Guardasigilli, seduta ai banchi del Governo, il senatore Iv è netto: «È una riforma più inutile che dannosa e anche perché siamo consapevoli che l’intervento della ministra Cartabia ha portato un passo in avanti. Ma la riforma lascia un po’ di amaro in bocca nella modalità con cui è arrivata al traguardo».

Conclusioni della Guardasigilli!

La Cartabia conclude: “L’approvazione di questa legge, il terzo grande pilastro delle riforme della giustizia vòlte a rinsaldare la fiducia dei cittadini nell’amministrazione della Giustizia, consentirà che l’imminente rinnovo del Consiglio superiore della magistratura si svolga con nuove regole affinché questa istituzione, presidio costituzionale e imprescindibile dei principi dell’autonomia e dell’indipendenza dell’ordine giudiziario, principi irrinunciabili, possa – per riprendere proprio le parole del presidente Mattarellasvolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la Magistratura può contare. Un grazie sentito a tutti e a ciascuno di voi”.

 

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