Riforma Bonafede della prescrizione, non saranno votati gli emendamenti contro!

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Gli emendamenti al decreto Milleproroghe – di Azione e Italia viva – che avevano per scopo quello di azzerare la riforma della prescrizione di Alfonso Bonafede sono stati messi da parte. I partiti di Carlo Calenda e Matteo Renzi non li hanno qualificati come “segnalati” e dunque non verranno messi ai voti. Questo è quanto è emerso nella seduta delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera che stanno esaminando il decreto, secondo quel che riporta il sito de Il Fatto Quotidiano.

I gruppi parlamentari avevano selezionato gli emendamenti “segnalati“, cioè i circa duecento da mettere in votazione, e tra essi figuravano tanto quelli di Enrico Costa e Riccardo Magi (Azione +Europa), sia quello di Lucia Annibali di Italia viva. I gruppi della nuova maggioranza sono in procinto di riunirsi per ridefinire i “segnalati” in modo da rimanere nel numero complessivo di duecento: questa volta quelli sulla prescrizione non ci saranno.

Maggioranza Pd-M5S!

Resta da vedere che ne sarà dei due emendamenti di Forza Italia che come quelli dei renziani e di Costa chiedevano di cancellare la riforma sullo stop dopo il primo grado di giudizio. In ogni caso se si andasse al voto non dovrebbero esserci problemi visto che nelle due commissioni Bilancio e Affari costituzionali la coalizione composta da Pd-M5s-Leu avrebbe 49 voti, contro i 46 di Lega–Fdi–Forza Italia e renziani. I tentativi di devitalizzare la riforma Bonafede, dunque, sarebbero bloccati, anche nel caso in cui gli emendamenti fossero ripresentati al momento della votazione del testo in Aula: a Montecitorio, infatti, Pd e M5s hanno saldamente la maggioranza.

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