Diritto.news
No Result
View All Result
  • Area Riservata
  • Chi siamo
  • Redazione
  • Contatti
  • Home
  • Diritto
  • Diritto Penale
  • Politica ed Economia
  • Fisco e tributi
  • Giustizia
  • Lavoro e concorsi
  • Previdenza
  • Scuola
  • News
  • Home
  • Diritto
  • Diritto Penale
  • Politica ed Economia
  • Fisco e tributi
  • Giustizia
  • Lavoro e concorsi
  • Previdenza
  • Scuola
  • News
No Result
View All Result
Diritto.news
No Result
View All Result
Home Lavoro e concorsi

Rider: la regione Lazio batte sul tempo Di Maio e approva legge a difesa dei fattorini!

Autore: Mariella Marotta
22 Giugno 2018
- Categoria: Lavoro e concorsi, News

La giunta regionale del Lazio ha approvato oggi una proposta di legge a tutela dei rider e dei lavoratori che operano tramite piattaforme digitali. E’ il primo testo di legge in Italia che intende garantire maggiori diritti ai lavoratori della Gig economy. Il testo dovrebbe fissare qualche paletto in più a difesa dei lavoratori al servizio di piattaforme digitali.

La novità arriva all’indomani dell’incontro tra Luigi Di Maio e una rappresentanza di manager delle aziende della cosiddetta food delivery, le consegne di pasti a domicilio, da JustEat a Foodora.

L’intenzione originaria di Di Maio era di attuare le proposte contenute nel cosiddetto decreto dignità, salvo tornare sui suoi passi e dare il via a un tavolo di contrattazione che vedrà seduti insieme amministratori delegati e parti sociali. Sia la legge appena approvata in Lazio che il tavolo di lavoro di Di Maio cercano di delimitare un fenomeno che si spinge ben oltre all’immaginario, un po’ patinato, delle consegne di cibo.

Quasi 6 su 10 lavoratori andrebbero in rosso con una spesa da 500 euro.

I cosiddetti riders, i fattorini che consegnano pizze in sella a bici e scooter, sono il risvolto più visibile della gig economy. Ma la categoria non rappresenta né l’unico né il più rappresentativo dei fenomeni dell’economia dei lavoretti e del suo problema principale: l’inquadramento giuridico dei suoi non-dipendenti, sospesi in un limbo dove entrano in gioco troppi fattori rispetto agli schemi del lavoro tradizionale.

Secondo una già citata ricerca della Fondazione Rodolfo De Benedetti, un istituto di ricerca no-profit, la gig economy coinvolgerebbe in Italia dai 700mila al milione di lavoratori. Di questi appena 10mila sono al servizio delle piattaforme di consegna di pasti, mentre la maggioranza si divide fra impieghi precari che vanno dall’elaborazione di dati per le aziende alle traduzioni freelance, passando per servizi di baby sitting e pulizie domestiche.

Attività che finiscono per diventare anche fonti di reddito esclusive, se si considera che oltre il 20% del campione si dedica a tempo pieno ai «lavoretti». L’equivalente di una quota di 140mila-200mila lavoratori che vive in un regime di pagamenti a cottimo, basando le proprie entrate sulle ore di lavoro che riescono a essere cumulate durante la settimana.

D’altronde è un’altra indagine della fondazione Debenedetti a fotografare un mondo diverso da quello dei «rider giovani e intraprendenti», uscito dalla presentazione che le imprese hanno fatto di sé al Festival dell’economia di Trento. Ad esempio si evidenzia che meno del 20% dei gig workers italiani rientra nelle fascia tra i 20 e i 25 anni, contro una quota di quasi il 40% che viaggia tra i 35 e i 40 anni. Chi si dedica esclusivamente ai «lavoretti» riesce a portare a casa una media di poco più di 14 ore a settimana, ma in quasi un caso su due vorrebbe lavorare di più.

Quanto si guadagna? I numeri variano. In un mercato di tutt’altre dimensioni come gli Stati Uniti, secondo dati del portale Earnest, oltre l’80% dei gig workers non riesce a arrivare a 500 dollari mensili. In Italia i volumi devono essere abbastanza simili.

Oltre il 12% dei gig workers, sempre secondo la Fondazione De Benedetti, non riuscirebbe a coprire dall’oggi al domani una spesa di 500 euro mensili, a fronte di un 19% che si troverebbe costretto a «chiederli in prestito ad amici o parenti», un 8% pronto a «vendere qualcosa», un 4,4% incline a rivolgersi a una banca e un ulteriore 15,6% che dilazionerebbe la spesa pagando con carta di credito. La sintesi del tutto è che il 59,9% degli intervistati non riuscirebbe ad affrontare in autonomia un esborso da poche centinaia di euro.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news
CondividiTweetSendPinCondividiSend
Mariella Marotta

Mariella Marotta

Laureanda in Studi Umanistici, indirizzo in Lettere Moderne, all’Università Federico II di Napoli, è appassionata di arte, letteratura, cinema, moda e da ex pugile, di sport.
Mail: m.marotta@diritto.news

Ti potrebbe interessare anche:

ISEE, tutte le novità in arrivo per il 2022
Fisco e tributi

L’Isee precompilato, dall’Inps tutte le novità!

agenzia-delle-entrate-min
Fisco e tributi

Rottamazione ter e Saldo e stralcio: le ultime scadenze!

Concorso per 1858 Consulenti protezione sociale. Tutti i dettagli
Lavoro e concorsi

Concorso per 94 posti presso la Corte dei conti e l’Avvocatura dello Stato. Ultime novità

Diritto.news

Via Albona, 81 - 00177 Roma (RM) - Italia
Mail: info@diritto.news

Le foto presenti su Diritto.news sono state in larga parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione, all’indirizzo mail: info@diritto.news, che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.

  • Contatti
  • Privacy e Cookies Policy

Copyright © Diritto.news - Tutti i diritti riservati

No Result
View All Result
  • Home
  • Categorie
    • Diritto
    • Diritto Amministrativo
    • Diritto Civile
    • Diritto del Condominio
    • Diritto dell’Unione Europea
    • Diritto Penale
    • Diritto Processuale Civile
    • Diritto Processuale Penale
    • Esame di avvocato
    • Fisco e tributi
    • Giustizia
    • Lavoro e concorsi
    • News
    • Previdenza
    • Politica ed Economia
    • Scuola
  • Chi siamo
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy e Cookies Policy

Copyright © Diritto.news - Tutti i diritti riservati

Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Maggiori informazioni.