Regime forfettario 2019, ecco le nuove regole per le partita Iva!

Regime forfettario 2019, ecco le nuove regole per le partita Iva!

Tra le misure contenute nella Legge di Bilancio c’è anche la mini flat tax. Si tratta della partita Iva con regime forfettario al 15% per chi abbia percepito compensi fino a un massimo di 65.000 euro durante l’anno precedente. Scopriamo nel dettaglio come funziona e i requisiti per accedervi. Per l’accesso al regime forfettario a partire dal 1° gennaio 2019, sono stati eliminati i seguenti paletti che impedivano l’accesso al regime agevolato della partita Iva: spese per lavoro dipendente e assimilati non superiori a 5.000 euro lordi; beni strumentali di costo non superiore a 20.000 euro; percezione di redditi da lavoro dipendente di importo non superiore a 30.000 euro.

Ecco come funziona e requisiti per il regime forfettario

I nuovi requisiti per l’accesso al regime forfettario dal 1° gennaio 2019, sono lo svolgimento di attività artistica, di impresa e di lavoro autonomo e professionale svolta in forma individuale (non sono quindi ammesse al regime forfettario le società e gli altri soggetti collettivi); limite di ricavi non superiore ad euro 65.000,00; divieto di svolgimento in prevalenza dell’attività nei confronti del proprio datore di lavoro o di un soggetto che lo è stato nei due anni precedenti o, comunque, di un soggetto ad esso riconducibile; divieto di partecipazione a società di persone, associazioni, imprese familiari; divieto di controllo, direttamente o indirettamente, di Srl o associazioni in partecipazione che esercitano attività direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dal soggetto in forfait.

Il regime forfettario, prevede la tassazione sostitutiva ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività, se si soddisfano particolari requisiti e la tassazione sostitutiva al 15% negli altri casi. L’imposta del 15% (o del 5%) sostituisce Irpef, Irap e addizionali. Coloro che aderiscono al forfettario beneficiano dell’esenzione dall’Iva e dai relativi adempimenti (dichiarazione Iva, fatturazione elettronica…), dagli studi di settore (ora Isa, indici sintetici di affidabilità fiscale) e dalla tenuta delle scritture contabili. Restano invariati i coefficienti di redditività, da applicare all’ammontare dei ricavi e compensi conseguiti, al fine di determinare il reddito imponibile.

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