Referendum, le ultime news sulle posizioni dei partiti

processo-civile-telematico-min

Nei cinque quesiti referendari di domenica 12 giugno si affrontano i temi della riforma del Csm, l’equa valutazione dei magistrati, la separazione delle carriere tra giudici e pm, i limiti agli abusi della custodia cautelare e l’abolizione della legge Severino. Vediamo, secondo quanto riporta il sito tg24.sky.it, quali sono le posizioni dei partiti politici.  I promotori della raccolta firme per il referendum sono stati la Lega e il Partito radicale.

I favorevoli!

La Lega, insieme a Forza Italia, Azione e Italia viva, è favorevole a tutti e cinque i referendum. Da Forza Italia, Berlusconi ha detto che i referendum sulla giustizia sono “fondamentali” e il loro successo potrebbe “contribuire a cambiare davvero il rapporto fra lo Stato e il cittadino e fare dell’Italia un Paese più garantista e quindi più libero”. Matteo Renzi, per Italia Viva, ha ribadito a più riprese il suo sì. E si è schierato per il sì anche Carlo Calenda, con il suo partito Azione.

La posizione articolata di FdI!

Più complessa è la posizione di Fratelli d’Italia. Nei mesi scorsi Giorgia Meloni si era schierata a favore della separazione delle carriere dei magistrati, dell’eliminazione delle firme per le candidature al Csm e della possibilità per gli avvocati di valutare l’operato dei magistrati, ma si è detta contraria sia alla limitazione della custodia cautelare sia all’abolizione della legge Severino. In seguito Meloni ha dichiarato che intorno alla consultazione del 12 giugno “c’è un silenzio dilagante. Le forze che si muovono contro la riforma della giustizia si stanno organizzando bene. Noi di Fdi siamo favorevoli al pronunciamento dei cittadini sulla giustizia, tema sul quale il Parlamento ha storicamente difficoltà a legiferare”.

Il PD lascia libertà di voto!

Nel centrosinistra il PD sceglie la libertà di voto: “Il Pd non è una caserma e men che meno su questi temi. C’è la libertà dei singoli, essa rimane a maggior ragione per una materia come questa, così complessa, rispetto a quesiti molto diversi tra di loro”, ha detto il segretario del Pd Enrico Letta In caso di vittoria, ha però sottolineato Letta, questi referendum “aprirebbero più problemi di quanti ne risolverebbero”.

Contrario il M5S!

Il Movimento 5 Stelle è il più contrario. “I quesiti referendari sulla giustizia offrono una visione parziale”, dichiarò a febbraio Giuseppe Conte, e in seguito ha spiegato che, così come sono concepiti, i quesiti “sono frammenti normativi che intervengono quasi come una vendetta della politica nei confronti della magistratura”. “La magistratura – ha concluso il leader del Movimento – ha delle colpe, tra cui la deriva correntizia. Di qui ad assumere, da parte della politica, un atteggiamento punitivo, ne corre. Ecco perchè noi siamo assolutamente contrari al referendum continueremo a lavorare per progetti di riforma organici e sistematici“.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore