Reddito di cittadinanza, i beneficiari guardiani sulle spiagge libere? Tutte le novità!

Si affaccia l’ipotesi di impiegare i percettori del Reddito di Cittadinanza a guardia delle spiagge libere per effettuare il controllo sul rispetto del distanziamento sociale. Mentre nei lidi balneari, le misure di sicurezza saranno garantite con entrate su prenotazione, ombrelloni distanziati di cinque metri, piscine chiuse e igienizzazione dei lettini, secondo le indicazioni di INAIL e ISS, per le spiagge libere il dibattito è aperto e rinviato alle giunte locali.

Per le spiagge libere “dovranno essere localmente definite puntualmente le modalità di accesso e di fruizione, individuando quelle più idonee ed efficaci”, si legge nel documento INAIL-ISS sulla balneazione, riportato dal sito Gds.it. Dovranno essere rispettati il distanziamento sociale di almeno un metro ed il divieto di assembramento e tracciato il perimetro di ombrelloni, sdraio, sedie. Devono anche essere assicurate la pulizia della spiaggia e l’igienizzazione delle strutture comuni.

La proposta avanzata dal M5S

“È opportuno, ove possibile – recita il documento – affidare la gestione di tali spiagge ad enti/soggetti che possono utilizzare personale adeguatamente formato, valutando altresì la possibilità di coinvolgimento di associazioni di volontariato, soggetti del terzo settore, etc., anche al fine di informare gli utenti sui comportamenti da seguire”. Si sta valutando l’impiego dei percettori del reddito di cittadinanza, proposta avanzata dal M5S. La “norma Bellanova” esclude la possibilità che ad essere impiegati nei lavori stagionali siano i detentori del reddito di cittadinanza, mentre i Cinque Stelle propongono di impiegare chi percepisce il Rdc “a guardia” delle misure di distanziamento nelle spiagge libere.

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