Reddito di cittadinanza, ecco i requisiti per ottenere il sussidio!

Reddito di cittadinanza, ecco i requisiti per ottenere il sussidio!

Nei prossimi giorni verrà approvato in consiglio dei ministri il decreto legge che contiene Quota 100 e Reddito di cittadinanza. Nell’ultima versione della bozza del decreto viene delineata meglio la platea dei beneficiari e l’entità del sussidio contro la povertà e la disoccupazione. Il reddito di cittadinanza può essere richiesto dai cittadini italiani o stranieri con permesso di lungo soggiorno da almeno 10 anni. Occorre avere un Isee inferiore a 9.360 euro e un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui se single con una scala di equivalenza che può raggiungere al massimo il 2,1. In pratica con una famiglia di sei persone con quattro minori non si prende il Reddito di cittadinanza se si ha un reddito superiore a 1.050 euro al mese.

Il Rdc viene erogato per 18 mesi e può essere rinnovato dopo la sospensione di un mese. Il beneficiario deve firmare un patto per il lavoro e accettare una di tre proposte di lavoro congrue. Dopo 18 mesi è obbligato ad accettare un’offerta su tutto il territorio nazionale (a meno che nel nucleo non ci siano minori o disabili). Per il 2019 è prevista anche l’erogazione dell’assegno di ricollocazione.

Ecco gli otto requisiti per ottenere il reddito di cittadinanza

Come viene riportato sul quotidiano Il messaggero, per ottenere il Reddito di Cittadinanza si dovrà passare dai Caf per farsi calcolare il reddito Isee, non può superare i 9.360 euro l’anno. Nei Caf si deve presentare la Dsu (dichiarazione sostitutiva unica) nella quale si dovranno indicare i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del familiare, che ha validità dal momento della presentazione e fino al 15 gennaio dell’anno successivo. La Dsu, una volta vidimata, sarà girata all’Inps e al Centro per l’impiego.

E ancora si legge sul sito: “Nel decreto non è stato ancora definito l’Iter, ma sull’esempio della Naspi, la pratica (la Dsu e una dichiarazione di immediata disponibilità lavorativa) va depositata in via telematica a un portale ad hoc o all’Inps, che poi erogherà il sussidio, oppure tramite le Poste e i Caf, se ci sarà una convenzione con la stessa Inps. Entro dieci giorni l’istituto di previdenza deve ricevere tutta la documentazione, quindi ha 5 giorni per dare un parere sulla sua accettabilità.”.

Poi, entro 30 giorni dalla accettazione della pratica, il beneficiario è convocato presso il Centro per l’impiego o le strutture private accreditate. Dove si dovrà firmare il cosiddetto “Patto per il lavoro” che ribadisce la disponibilità ad iniziare immediatamente un lavoro, dichiarando di seguire un percorso di formazione impegnandosi a fornire un tot di ore per attività a fini sociali e a sostenere colloqui psicoattitudinali.

In merito alla carta e le regole d’uso, scrive il Messaggero: “Anche su questo punto il dl non è chiaro. Ma entro un mese dalla presa in carico dell’Inps e del centro per l’impiego l’istituto previdenziale manderà a casa la “carta del reddito di cittadinanza”, una card telematica sulla quale viene accreditato il sussidio e permette l’acquisto di beni e servizi (esclusi, per ora, solo gli alcoolici). Con la card si potrà prelevare fino a 100 euro in contanti. Non sono esclusi ulteriori contributi per la cura della salute e l’utenza”.

I navigator del Centro per l’impieo, in caso di gravi bisogni sociali, fanno firmare ai beneficiari del reddito e ai loro familiari il cosiddetto Patto per l’inclusione. Si tratta di un percorso di assistenza personalizzato che prevede servizi welfaristici di contrasto alla povertà. Collaborano in questa attività anche le strutture territoriali in capo ai Comuni. I quali devono coinvolgere i disoccupati in attività utili alla collettività in campo sociale, ambientale o per la tutela dei beni dell’ente stesso.

Nei 18 mesi dall’attivazione del Reddito, il Centro per l’impiego o la struttura accreditata devono trovare per il beneficiario tre offerte di lavoro congrue sia economicamente sia alle caratteristiche del disoccupato. Nei primi sei mesi la distanza non può superare i 100 chilometri di distanza dalla residenza, dopo passa i 250 chilometri, quindi anche fuori regione. Le aziende che vogliono assumere si rivolgono a un apposito sportello dei Cp. Infine, se le condizioni di reddito cambiano (aumento delle entrate, nuovo lavoro, l’avvio di una nuova attività imprenditoriale), queste vanno comunicate all’Inps entro 30 giorni nel primo giorno ed entro quindici negli altri. In caso contrario si rischia di perdere il sussidio. Toccherà poi ai Cpi e ai Comuni individuare gli abusi (come lo svolgere lavoro nero) e segnalarli all’Agenzia delle entrate e alla Gdf per i controlli. Chi perde il reddito, non può richiederlo prima di un anno.

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