Reddito di cittadinanza e taglio delle tasse, le ultime novità. Il ministro dell’economia Giovanni Tria, in un’intervista rilasciata a Bloomberg, ha affermato che nella legge di bilancio saranno inserite sia le misure per tagliare le tasse che il reddito di cittadinanza. Queste affermazioni, al fine di dimostrare ai mercati finanziari che la coalizione Lega-M5S non ha alcuna intenzione di fare dietrofront rispetto a ciò che è stato delineato nel contratto di governo.
Giovanni Tria, così come è emerso durante la recente presentazione delle linee programmatiche di politica economica alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, si è mostra nuovamente a favore della crescita.
Reddito di cittadinanza e taglio delle tasse dovranno andare di pari passo.
Il ministro dell’Economia nell’intervista a Bloomberg ha assicurato che reddito di cittadinanza e taglio delle tasse devono andare di pari passo, in quanto sono misure necessarie per cambiare il sistema e sostenere la crescita economica.
Giovanni Tria ha spiegato che una maggiore crescita economica deve avvenire dalla graduale attuazione del programma di governo. Secondo il titolare del dicastero dell’Economia questo percorso richiede di agire sulla composizione delle entrate e delle spese fiscali. Inoltre, per Giovanni Tria, la discontinuità del neo esecutivo Lega-M5S con i precedenti governi non riguarderà il livello di disavanzo, ma piuttosto il mix di politiche.
Il ministro ha ribadito, come già detto in Parlamento, che non ci saranno manovre correttive quest’anno, che potrà chiudersi entro le stime di deficit (1,6% del Pil) e debito (130,8) scritte dal precedente governo. Il deficit per il 2019 potrebbe essere più alto rispetto all’obiettivo dello 0,9% del Def del governo Gentiloni.
Il ministro dell’Economia ha affrontato anche la questione dell’euro, smorzando di nuovo i timori sul futuro dell’Italia nell’Eurozona, alimentati dalla presenza del governo M5S-Lega. Giovanni Tria ha ribadito come nessuno voglia uscire dall’euro e che non sarebbe giustificabile, visti i numeri e le stime, un eventuale downgrade delle agenzie di rating.