Il reddito di cittadinanza è una misura fortemente voluta dal M5S per contrastare la povertà, la diseguaglianza e l’esclusione sociale, a garanzia del diritto al lavoro e della formazione professionale. Con la pubblicazione del decreto in Gazzetta, lo strumento è entrato ufficialmente in vigore. Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, ha annunciato: “la settimana prossima arriverà il sito Internet sul reddito di cittadinanza come promesso: per un mese dirà quali certificati procurare e poi il mese dopo inizierà l’accesso“.
Reddito di cittadinanza: l’Inps lancia allarme sulla difficoltà a verificare i patrimoni
Il reddito di cittadinanza può essere richiesto dai cittadini italiani, europei o stranieri con permesso di lungo soggiorno da almeno 10 anni. Occorre aver compiuto 18 anni ed essere disoccupato o inoccupato; avere un Isee inferiore a 9.360 euro e un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui. Possedere un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino ai 30.000 euro annui.
E ancora può essere richiesto se il patrimonio finanziario (mobiliare) non supera 6.000 euro. Questo limite viene accresciuto di 2.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10.000 euro, incrementabile di ulteriori 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo. Nel caso di famiglie con persone disabili può arrivare fino a 20.000 euro, in quanto i valori massimi previsti vengono incrementati di 5.000 euro per ogni componente con disabilità.
Su ilSole24ore, si legge che la questione che il reddito di cittadinanza è destinato a cittadini italiani o stranieri da 10 anni in Italia, potrebbe verificarsi problemi di incostituzionalità. Infatti, il presidente dell’Inps, Tito Boeri ha evidenziato alcune problematiche che potrebbe avere l’Ente, per quanto riguarda i controlli da effettuare sui dati dichiarati dai richiedenti. Secondo Boeri, l’Inps difficilmente potrà controllare subito i conti correnti, buoni, titoli di deposito e di risparmio, dei possibili beneficiari del reddito di cittadinanza.
Il Rdc viene erogato per 18 mesi e può essere rinnovato dopo la sospensione di un mese. Il beneficiario deve firmare un patto per il lavoro, o patto per la Formazione oppure patto per l’Inclusione Sociale, e accettare una di tre proposte di lavoro congrue. Dopo 18 mesi è obbligato ad accettare un’offerta su tutto il territorio nazionale (a meno che nel nucleo non ci siano minori o disabili).
Entro i primi 12 mesi del RdC, la prima offerta lavorativa può arrivare nel raggio di 100 km. Se viene rifiutata, la seconda offerta può arrivare nel raggio di 250 km e, se anche questa viene rifiutata, la terza può arrivare da tutta Italia. Dopo il primo anno di RdC, la prima e la seconda offerta di lavoro possono arrivare nel raggio di 250 km, mentre la terza può arrivare da tutto il territorio nazionale. Trascorsi 18 mesi, tutte le offerte possono arrivare da tutto il territorio nazionale.
Il beneficio economico è compreso tra 480 e 9.360 euro l’anno, ed è composto da una integrazione al reddito e da un sostegno economico per contribuire alle spese di affitto o di mutuo. Esso viene riconosciuto dall’INPS ed è erogato tramite un’apposita carta prepagata, la Carta RdC. Coloro che percepiscono il Reddito di cittadinanza possono beneficiare anche delle agevolazioni relative alle tariffe elettriche e gas riconosciute alle famiglie economicamente svantaggiate. Inoltre, la misura è cumulabile con la NASpI e con altre forme di sostegno al reddito.