Reddito di cittadinanza, Di Maio assicura che partirà dal 2019

Reddito di cittadinanza, Di Maio assicura che partirà dal 2019

Dal palco della festa del Fatto Quotidiano il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico è intervenuto in merito al Reddito di Cittadinanza ed ha promesso che nella prossima legge di bilancio verranno inserite le coperture per farla partire dal 2019.

Ma, il vicepremier ha avvertito che non daranno soldi per stare sul divano alle persone e chi riceverà il sussidio si prenderà l’impegno di fare lavori di pubblica utilità e di formarsi per lavori che serviranno allo Stato e nel caso qualcuno lo percepisse senza averne titolo, ha aggiunto Luigi Di Maio, rischia fino a 6 anni di carcere.

Reddito di cittadinanza e flax tax, in legge di bilancio 2019.

Il vicepremier e ministro ha chiarito che il reddito di cittadinanza e la flat tax restano le due priorità di questo governo e verranno realizzate entrambe. L’esecutivo è compatto e andrà avanti attuando i punti contenuti nel programma.

Infatti, Luigi di Maio parlando alla festa del Fatto quotidiano ha ribadito l’intenzione di mantenere le promesse e di non pugnalare gli italiani. Poi Luigi Di Maio facendo riferimento ai cinque milioni di persone in Italia in povertà assoluta ha parlato di un Paese in macerie. Ma resta il tema delle coperture per misure che sono tutte molto costose.

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a frenato sulla spesa e sul rischio di sforamento del rapporto deficit/pil. Quest’anno il rapporto dovrebbe chiudere al 2,2% e appare difficile arrivare alla riduzione prevista inizialmente per il 2019.

L’Italia non è il Paese della finanza allegra – ha detto Tria – le riforme verranno realizzate nell’ambito dell’equilibrio dei conti e quando questo impegno diventerà un fatto con il Def lo spread si sgonfierà.

Luigi Di Maio, nel suo intervento alla festa del Fatto, è tornato anche sul rischio di uno spread vicino ai 300 punti base. Dobbiamo scegliere tra il giudizio di un’agenzia di rating o gli interessi dei cittadini. Non possiamo pensare di stare dietro ai giudizi di un’agenzia ma poi pugnalare alle spalle gli italiani. Per ascoltare quelle agenzie negli anni si sono fatti jobs act, legge Fornero e piaceri alle banche, ha dichiarato il vicepremier.

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