Reddito di cittadinanza, come funzionano le decurtazioni. Tutti i dettagli!

Un recente messaggio dell’INPS riguarda l’eventuale decurtazione del  Reddito di Cittadinanza: esso riporta le istruzioni operative del decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso mese di giugno, come riportano laleggepertutti.it e il sito dell’agenzia Adnkronos.

In effetti chi percepisce il sussidio può utilizzarne la card per l’acquisto di beni primari, come alimentari, farmaci o pagare bollette, e per prelevare fino a cento euro al mese per persona, rapportando l’importo alla scala di equivalenza relativa alle famiglie numerose. È possibile anche effettuare un bonifico mensile a favore del locatore o della banca che ha concesso un mutuo.

I controlli semestrali e i limiti delle decurtazioni

Nel mese di agosto è stato effettuato un controllo per vedere se ogni mese è stato speso tutto l’importo erogato nella carta del mese precedente. In caso contrario, il mese successivo la somma viene decurtata dei soldi non spesi fino a un massimo del 20% del Reddito di Cittadinanza spettante prima del controllo. Il taglio non viene effettuato se è di importo inferiore ai cento euro.

Ulteriori dettagli sulle decurtazioni

Viene innanzitutto confrontato il saldo disponibile sulla carta nell’ultimo giorno di ogni mese, al netto di eventuali arretrati erogato nel semestre in corso e in quello precedente, con il valore del Reddito di Cittadinanza effettivamente erogato nel mese. Se il valore del saldo è superiore a quello del beneficio erogato, la differenza è sottratta dal reddito del mese successivo o dalla disponibilità della carta. Ci sono tuttavia dei limiti alla decurtazione, che in ogni caso, non si può superare il 20% del Reddito di Cittadinanza erogato e non speso. Inoltre non viene trattenuta alcuna somma se l’importo è inferiore al 20% del sussidio minimo, pari a otto euro. 

Importi non spesi né prelevati

Oltre a questo, c’è un altro controllo ogni semestre, a partire dal secondo del 2020, che prevede un taglio dalla carta qualora il Reddito di Cittadinanza risulti né speso né prelevato, lasciando in disponibilità una sola mensilità, ovvero quella d’importo più elevato del semestre. In effetti, alla fine del semestre, verrà considerato il valore del saldo al netto degli arretrati erogati durante lo stesso semestre e al netto del valore del beneficio mensile effettivamente erogato nell’ultimo mese del semestre e dell’eventuale importo da sottrarre dalla disponibilità della carta.

In caso di carta disattivata…

Nell’ultimo caso considerato, se il valore del saldo è superiore a quello del beneficio mensile massimo erogato nel semestre, la differenza viene sottratta dal sussidio relativo al mese successivo o dalla disponibilità della carta. Rimane lo stesso vincolo di non applicare il taglio qualora l’importo sia inferiore al 20% degli otto euro del beneficio minimo. La prima verifica semestrale sarà effettuata il 31 gennaio 2021 e le eventuali decurtazioni saranno fatte sulla mensilità di febbraio. Nel caso di cessazione del Reddito di Cittadinanza, la carta viene disattivata a sei mesi di distanza dall’ultima erogazione, anche se c’è ancora un importo caricato che, di conseguenza, sarà perduto.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore