Il nuovo strumento di sussidio che sostituirà il Reddito di Cittadinanza, cioè l’Assegno di Inclusione, previsto dal DL n. 48/2023, convertito, con modifiche, dalla legge n. 85/2023, inizierà dal 1° gennaio 2024, ma fino a quel momento i nuclei familiari definiti come non occupabili, che rientrano fra i destinatari della misura prevista per il 2024, continueranno a percepire il Reddito di Cittadinanza fino al 31 dicembre 2023.
Per chi viene meno il limite dei sette mesi!
E dunque il limite dei sette mesi, relativi alle mensilità Reddito di Cittadinanza, introdotto dalla Legge di Bilancio 2023, alla luce delle nuove disposizioni presenti nel decreto lavoro menzionato sopra, viene meno per i nuclei familiari al cui interno siano presenti almeno: un componente con disabilità come definita dal DPCM n. 159/2013; un minorenne; una persona con almeno sessanta anni di età.
Cosa succede ai soggetti occupabili!
Un quadro differente si presenta invece per la cosiddette persone occupabili. Si qualificano come occupabili i nuclei familiari composti da persone fra i 18 e 59 anni, single o in coppia, in condizioni di povertà assoluta e con un valore ISEE in corso di validità non superiore a 6.000 euro. Questi nuclei saranno esclusi dalla possibilità di richiedere dal 1° gennaio 2024 l’Assegno di Inclusione e, a partire dal 1° settembre 2023, avranno accesso alla nuova misura “Supporto per la formazione ed il lavoro”. La durata del Reddito di Cittadinanza per questi soggetti sarà di massimo sette mesi e non potranno rinnovare la richiesta di tale beneficio.