Reddito di Cittadinanza: cambiamenti in arrivo

Reddito di Cittadinanza, pagamenti anticipati per il mese di febbraio 2022

Il Reddito di Cittadinanza non sarà abolito, come garantisce anche il premier Mario Draghi, che in uno dei suoi interventi ha detto di condividerne l’idea di base, tuttavia per il prossimo futuro sono in arrivo dei cambiamenti, sotto la forma di nuovi obblighi. Sembra questa la strada che hanno scelto d’intraprendere dal Ministero del Lavoro, potenziando il meccanismo sanzionatorio che porta alla decadenza dal sussidio in caso di mancato rispetto delle condizionalità.

Come spiega il sito Money.it, ad aprile 2022 si compiranno i tre anni del RdC e in quell’occasione i percettori della prima ora perderanno nuovamente il diritto alla misura vista la decorrenza di altre diciotto mensilità dall’ultimo rinnovo. Costoro, però, potranno presentare una nuova domanda così da percepire il Reddito di Cittadinanza per altri diciotto mesi.

Come abbiamo detto, dal Ministero del Lavoro stanno studiando una serie di nuovi obblighi per i beneficiari del sussidio. Questi dovranno accettare un’offerta di lavoro quando essa verrà proposta dal Centro per l’Impiego. In effetti, a partire dal secondo periodo di fruizione della misura – quindi dopo i primi diciotto mesi – vi è già l’obbligo di accettare la prima delle offerte di lavoro congrue presentate, pena la decadenza dal sussidio. Offerta che può arrivare o da tutta Italia, o da un massimo di 250 chilometri di distanza per le famiglie con minori o disabili a carico.

Si sta ragionando sulla possibilità di snellire le varie operazioni, riconoscendo ad esempio anche le offerte di lavoro presentate con mezzi meno convenzionali, come ad esempio SMS e messaggi WhatsApp. Ma non è questa l’unica novità. Ad esempio, viste le polemiche degli ultimi mesi riguardo al fatto che “il Reddito di Cittadinanza impedisce di trovare lavoratori stagionali”, si sta valutando la possibilità di prevedere anche degli obblighi a riguardo.

L’offerta è congrua quando è di almeno tre mesi!

Si vuole intervenire su uno dei criteri che definiscono l’offerta congrua, ossia: rapporto di lavoro a tempo indeterminato oppure determinato o di somministrazione di durata non inferiore a tre mesi, con orario a tempo pieno o con orario non inferiore all’80% di quello dell’ultimo contratto di lavoro (art. 5, co. 1, lettere a) e b), D.M. n. 42/2018).  Si sta pensando di ridurre questo periodo a due mesi, obbligando beneficiari del Reddito di Cittadinanza ad accettare anche offerte di lavoro stagionali.

Tuttavia va detto che sussiste sempre un’altra condizione: quella che definisce l’offerta congrua quando questa è “coerente con le esperienze e le competenze maturate”. L’intenzione sembra dunque essere quella di riconoscere il diritto al beneficio solamente a chi dimostra realmente d’impegnarsi nella ricerca di una nuova occupazione. Si cercherà d’intervenire, quindi, su tutti quei beneficiari da “divano”, ossia coloro che hanno deciso di fare affidamento al solo sostegno economico evitando qualsiasi occasione di lavoro. Per questi ci saranno una nuova serie di obblighi – non è ancora chiaro quali – che porteranno, se non soddisfatti, alla perdita immediata della misura.

Corsi di formazione obbligatori!

Inoltre, come riporta il sito de Il Giornale, fra le varie ipotesi di modifica al RdC si starebbe pensando anche a corsi di formazioni e riqualificazione professionale obbligatori per tutti i beneficiari, così da incrementare le loro competenze e renderle conformi alle richieste delle aziende. Un altro obiettivo del Comitato scientifico per la valutazione del Reddito di Cittadinanza sarebbe quello di rivedere i paramentri per gli importi da erogare ai percettori, basandoli questa volta su scala regionale e/o sul numero dei membri che compongono la famiglia.

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