Quota 100 e TFR: le ultime novità dal decreto legge “pensioni”

Pensioni d'accompagnamento, le ultime novità

La  Fp Cgil Nazionale ha commentato le anticipazioni relative al provvedimento Quota 100 che il Governo dovrebbe approvare nel corso di questa settimana, annunciando che “sono già in corso verifiche sulla legittimità del provvedimento, in attesa di avere un testo definitivo, visto che il governo non discute con nessuno, tiene fuori il Parlamento e le parti sociali, agendo in maniera autoritaria”.

Secondo quanto si apprende, infatti, osserva la categoria dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil, “‘Quota 100 sarà differita per chi lavora nel pubblico, con la prima finestra disponibile a luglio e con un preavviso, per chi vorrà usufruirne, di sei mesi. Ma soprattutto ai dipendenti pubblici che andranno in pensione con ‘Quota 100’ o in pensionamento anticipato, il trattamento di fine rapporto verrà corrisposto ‘al momento in cui il soggetto avrebbe maturato il diritto alla corresponsione. Tradotto: per alcuni dei circa 140 mila dipendenti pubblici interessati dal provvedimento c’è il rischio concreto che aspettino anche fino a 8 anni per avere ciò che gli spetta, la liquidazione”.

Una disparità intollerabile tra pubblico e privato

Per la Funzione Pubblica Cgil, si tratta di una “una disparità intollerabile”. “Propagandavano la riforma della legge Fornero, hanno finito col peggiorare le norme relative ai dipendenti pubblici con un trattamento differenziato rispetto ai lavoratori del privato”. Inoltre, “c’è poi confusione sull’intervento delle banche per l’erogazione anticipata del TFR”. “Gli oneri per gli interessi saranno o meno a carico dell’interessato?”, ci si chiede.

Interessi sul TFR

“Da come pare essere scritta la norma, gli interessi saranno a carico dei lavoratori”, segnala la Fp Cgil Nazionale. “E in ogni caso ‘Quota 100, correlata alla possibilità di farsi anticipare la liquidazione dalle banche, creerà un’evidente discriminazione verso tutti coloro che andranno in pensione ordinariamente e che continueranno a dover subire gli attuali, intollerabili, termini di pagamento. Dovevano cambiare la Fornero e dovevano valorizzare il lavoro pubblico e invece, senza ascoltare chi quei lavoratori rappresenta, non faranno altro che peggiorare le norme, con l’assurdità di far pagare alle lavoratrici e ai lavoratori gli interessi su ciò che spetta loro di diritto”, conclude la Fp Cgil.

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