Quota 100 e aumento delle pensioni minime a 780 euro, tutte le ultime novita

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In vista della prossima legge di bilancio 2019, l’obiettivo del governo LegaM5S guidato dal premier Giuseppe Conte è l’introduzione della quota 100 con 62 anni e 38 anni di contributi e all’aumento delle pensioni minime a 780 euro, a partire da gennaio 2019.

Quota 100 e pensione di cittadinanza: i costi e i possibili beneficiari.

Secondo quanto riportato dal quotidiano economico Il sole 24 ore, i beneficiari di quota 100 con 62 anni, nel primo anno di applicazione potrebbero essere 660mila. Secondo le simulazioni della società Tabula, guidata da Stefano Patriarca, questa misura ipotizzata dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per smantellare la riforma Fornero avrebbe un costo di 13 miliardi di euro nel 2019 che potrebbe salire a regime a 20miliardi.

Anche la pensione di cittadinanza è sicuramente una misura dispendiosa, considerando la maggiore ampiezza della platea dei possibili beneficiari. Secondo quanto riportato su il Sole 24 ore, i possibili beneficiari della pensione di cittadinanza sono 2 milioni della fascia più bassa e una parte dei 4,24 milioni che hanno una pensione mensile compresa tra 500 e 1000 euro, quelli che non arrivano a 780 e che dalle statistiche pubblicate dall’Inps non si riescono a quantificare con precisione. Sempre come riportato su il sole 24 ore attingendo al database dell’Istat, risulta che i pensionati con assegno tra 500 e 750 euro al mese, sono 2,5 milioni.

Secondo gli ultimi dati dell’Inps, il 12,6% ha una pensione inferiore a 500 euro, il 26,4% tra 500 e 1.000euro, il 21,1% tra 1.000 e 1.500, il 17,3% tra 1.500 e 2mila euro, il 10,3% tra 2mila e 2.500, il 5,3% tra 2.500 e 3mila e il 6,9% dai tremila euro in su.

Analizzando il livello geografico, i destinatari principali della pensione di cittadinanza, secondo il Sole 24 ore, sono i pensionati che vivono al Sud e delle Isole, in quanto percepiscono assegni inferiori rispetto a quelli residenti al Centro e al Nord.

Nel Mezzogiorno infatti il numero di pensionati con redditi sotto i mille euro rappresenta quasi la metà (48%) del totale, mentre nelle altre aree geografiche sono presenti per il 32% e il 36% al Nord e al Centro. Quelli fino a 500 euro al Sud e nelle isole sono il 15,5% dei pensionati, una percentuale quasi doppia rispetto al 7,9% del Nord. Le pensioni più basse riguardano più le donne degli uomini: tra le prime il 13,6% ha un assegno inferiore a 500 euro, contro l’11,5% dei maschi e la forbice si allarga se consideriamo la fascia tra i 500 e i mille euro, dove si concentra oltre un terzo delle donne (33,9 per cento) rispetto al 18,1% degli uomini.

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