Processo penale, via libera della Camera alla riforma

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Con 396 sì, 57 no e 3 astenuti c’è stato il via libera della Camera per la riforma del processo penale. Il testo passa ora al Senato. Come spiega il sito del Sole 24 Ore, l’obiettivo è ridurre del 25% entro i prossimi cinque anni i tempi della durata del processo penale in Italia, abbattendo soprattutto l’imbuto della fase di appello che dura mediamente 850 giorni contro uno standard europeo di 104 giorni.

Il provvedimento consta di due articoli: l’articolo 1 prevede una serie di deleghe al Governo, che dovranno essere esercitate entro un anno dall’entrata in vigore della legge; l’articolo 2 introduce novità nel codice penale e nel codice di procedura penale, immediatamente precettive. È passata alla Camera la doppia fiducia (una per ognuno dei due articoli di cui è composta la legge) posta dal Governo.

Una piccola fronda!

La seduta fiume, terminata a notte fonda, ha visto ricompattarsi il Movimento 5 Stelle. Solo una piccola fronda in occasione della prima votazione: sono stati infatti 13 i deputati del Movimento 5 Stelle che non hanno preso parte al voto di fiducia sull’articolo 1. Lo si evince dai tabulati dell’aula della Camera. Tra chi ha preferito non votare figura Vittorio Ferraresi, ex sottosegretario alla Giustizia, che anche ieri non si è espresso sulle pregiudiziali di costituzionalità al provvedimento del ministro Marta Cartabia. In particolare, oltre a Ferraresi non hanno partecipato al voto i deputati pentastellati Celeste D’Arrando, Marianna Iorio, Stefania Mammì, Paolo Parentela, Enrica Segneri, Giuseppe Buompane, Antonio Federico, Luca Frusone, Gabriele Lorenzoni, Carmelo Misiti, Dedalo Pignatone, Giovanni Vianello. Risultano in missione, perciò assenti giustificati, altri sette parlamentari M5S.

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