Processo penale, approvata la riforma

Riforma della giustizia: in arrivo 27.000 assunzioni nella Pa

Dopo i due voti di fiducia di ieri, il Senato approva con 177 sì e 24 no il ddl di delega al governo per la riforma del processo penale. Come spiega il sito upday.com, l’obiettivo è quello di rispettare gli impegni presi con l’Europa per ricevere i fondi del Pnrr, ossia la riduzione del 25% della durata media dei processi. Si tratta, per la massima parte, di una legge delega, che il Governo dovrà attuare con uno o più decreti legislativi entro un anno dall’entrata in vigore.

Le novità più importanti riguardano l‘introduzione del meccanismo dell’improcedibilità, che prevede che il processo si estingua trascorsi due anni tra il primo grado e l’appello e un anno tra appello e Cassazione, termini che possono aumentare per alcuni reati rispettivamente di un anno e sei mesi. La riforma riguarda solo i reati commessi dopo il 1° gennaio 2020 ed entra in vigore gradualmente, per consentire agli uffici giudiziari di organizzarsi, in vista dei termini temporali da rispettare, anche tenendo conto dell’arrivo dei 16.500 assistenti dei magistrati, previsti dall’Ufficio del processo; e delle circa 5mila assunzioni per il personale amministrativi.

La norma transitoria!

Si prevede tra l’altro che il deposito degli atti e le notificazioni possano essere effettuate per via telematica, con notevole risparmio di tempi. La norma transitoria è valida fino al 2024. Per i primi tre anni, entro il 31 dicembre 2024, i termini saranno più lunghi per tutti i processi (3 anni in appello; 1 anno e 6 mesi in Cassazione). Con possibilità di proroga: in totale, fino a 4 anni in appello (3+1 proroga); e fino a 2 anni in Cassazione (1 anno e 6 mesi + 6 mesi di proroga) per tutti i processi in via ordinaria.

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