Problemi nel calcolo dei contributi: 42mila pensionandi della scuola rischiano di restare fuori

Prescrizione contributi pensioni: comunicazioni anche dopo il 1° gennaio 2019

Scompiglio e sconcerto aleggiano tra coloro che andranno in pensione il 1 settembre per raggiunti limiti di età o per dimissioni volontarie o ancora per Opzione Donna e Ape Sociale. Cosa agita i dipendenti statali? Sono circolate diverse voci riguarda l’accertamento dei contributi pensionistici.

L’Inps starebbe incontrando difficoltà nel verificare l‘effettivo possesso dei requisiti contributivi dichiarati dal personale scolastico all’atto della domanda.

A rallentare il controllo le numerose discrepanze tra quanto riportato nell’estratto conto assicurativo dell’Inps e quanto risulta dai certificati di servizio rilasciati dalle varie istituzioni scolastiche. Se la discrepanza non dovesse essere sanata potrebbe, il condizionale è d’obbligo, verificarsi uno slittamento della liquidazione della pensione.

Sono… a caccia di prove, 42mila dipendenti della scuola prossimi alla pensione!

Si tratta di un problema ampiamente affrontato su Italia Oggi, nella sezione dedicata al mondo della scuola. “Pensionandi a caccia di prove” questo è il titolo con cui Italia Oggi, parla nell’edizione del 12 giugno, della situazione di 42mila dipendenti della scuola prossimi alla pensione.

Infatti, ricordiamo che a causa di una divergenza sui periodi di servizio utili tra Inps e MIUR 42 mila pensionandi sono col fiato sospeso per quanto riguarda la loro sorte pensionistica.

In particolare, i problemi sono stati riscontrati tra coloro che andranno in pensione dal 1 settembre per raggiunti limiti di età, dimissioni volontarie o Opzione Donna e Ape Sociale.

Riscontrate discrepanze nei requisiti Rischio rinvio liquidazione pensione!

Le difficoltà dell’Istituto sarebbero legati all’effettivo possesso dei requisiti contribuitivi presenti nella domanda effettuata dai docenti nel momento in cui è stata presentata la domanda.

L’Inps potrebbe trovarsi dinanzi alla necessità di non convalidare quanto dichiarato dai docenti, perché esisterebbero delle discrepanze tra quanto riportato nell’estratto conto assicurativo dell’Inps e quanto certificato dalle varie istituzioni scolastiche.

Il danno che ne verrebbe ai docenti sarebbe uno slittamento della liquidazione della pensione. Per evitare ciò, ai docenti l’onere di raccogliere la documentazione necessaria sia relativamente al periodo di contributi da docenti di ruolo che da precari.

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