Riforma Pensioni, rischio esodo dalla scuola alla sanità con introduzione di quota 100
Con la Quota 100 saranno richiesti almeno 62 anni e 38 anni di contributi, ciò provocherà un rischio di esodo sia nella sanità che nella scuola.
Dedicata al mondo della previdenza e legislazione sociale, con riferimento alle normative in materia di pensioni, contributi, e tutela dei lavoratori.
Con la Quota 100 saranno richiesti almeno 62 anni e 38 anni di contributi, ciò provocherà un rischio di esodo sia nella sanità che nella scuola.
Introduzione della Quota 100 in manovra, potrebbe creare dei problemi alla Sanità pubblica. A lanciare l’allarme è il sindacato dei medici Anaao Assomed.
I lavoratori precoci ed i quarantunisti, quanti hanno già alle loro spalle ben 41 anni di versamenti, stanno manifestando sui social.
Dopo varie discussioni avvenute negli ultimi giorni, il governo Lega-M5S, sembra aver trovato una soluzione per il superamento della Legge Fornero.
Il deputato del Pd, Cesare Damiano, tornato a parlare sulle scelte che il Governo vuole compiere in materia previdenziale, soprattutto riguardo Quota 100.
La quota 100 tra età e contributi per andare in pensione nel 2019 dovrebbe avere una doppia condizione, con l’età minima a 62 anni e i contributi a 38 anni
Quota 100: sono 400mila i lavoratori che usciranno. Ed intanto la strategia fiscale del governo si concentra sulla cosiddetta “flat tax” .
Il Documento di Economia e Finanza (Def), che contiene tutte le misure introdotte nella nuova manovra finanziaria è stato approvato dal Consiglio ministri.
L’Ape, ovvero anticipo Pensionistico è una delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio ed è stata prorogata fino al 31 dicembre 2019.
Per la platea di occupati tra i 62 e 64 anni, i tecnici del governo stanno studiando come prevedere in manovra un ritiro anticipato, senza penalizzazioni.
Nel far quadrare i conti dello Stato, alcuni interventi potrebbero rivelarsi anche un toccasana e tradursi in un risparmio di oltre cento milioni di euro.